Diciamolo subito: Jack Miller è uno a cui non si può non voler bene. Perché ha una faccia da matto che strappa sorrisi ogni volta che la incroci e perché in pista è uno di quelli che non agisce mai in conserva, che non si tiene niente in tasca e che spesso, proprio per questa sua caratteristica, finisce per esagerare.
Uno di quelli, insomma, che per chi racconta il motorsport è manna dal cielo, perché con Jack Miller non ci si annoia mai. Sia quando è in sella alla moto, sia quando ha davanti il microfono di un qualche operatore dell’informazione. E’ così sempre, istrionico, guascone, aggressivo nella guida e pure generoso. L’ultimo esempio lo ha dato dopo Misano, quando ha messo all’asta la pellicola coprivisiera di Fabio Quartararo che gli era finita nel motore, mettendolo fuori gioco dopo pochi giri. Chiunque avrebbe preso a morsi quella pellicola, solo per il gusto di restituirle la sofferenza arrecata. Jack Miller, invece, prima l’ha usata come amuleto e poi l’ha messa all’asta, devolvendo il ricavato (circa 5000 euro) ad una associazione che aiuta chi ha bisogno.
Ora sono chiari i motivi per cui non si può non voler bene a Jack Miller e per i quali i tifosi Ducati devono essere contenti di vederlo sulla Rossa ufficiale la prossima stagione? Anche perché è pure uno che forte ci sa andare e lo ha già dimostrato, pur non avendo probabilmente quanto meritava. Ma c’è anche un motivo in più: Jack Miller ha anche i superpoteri come gli eroi dei fumetti. Solo che a lui non si palesano sempre, ma solo in determinate condizioni. Anzi, in un determinato luogo: il Bugatti Circuit di Le Mans. Lì, in terra francese, l’australiano diventa di gomma. La caduta di questa mattina, durante le libere è stata l’ultima dimostrazione: un volo veramente brutto, dal quale si è rialzato come se nulla fosse andando poi a fare il secondo tempo nel pomeriggio, che gli consentirà domani di partire dalla seconda fila dietro a Fabio Quartararo. E c’è pure un precedente, come ha ricordato lo stesso Miller parlando del circuito francese: “Amo Le Mans anche se ha cercato di uccidermi”, aveva detto nei giorni scorsi. Riferendosi, nello specifico, all’incidente avuto nel 2017, quando era in sella alla Honda del Team Estrella Galicia.