“Pecunia non olet” dicevano gli antichi romani: Il denaro non ha odore. Questo è quello che avranno pensato i fondatori e che penseranno i futuri partecipanti agli Enhanced Games, letteralmente “Giochi potenziati”, ovvero gare a cui è possibile partecipare dopandosi e il cui montepremi si aggira intorno all’uno o due milioni di dollari. La società è stata fondata nel 2023 dall'uomo d'affari australiano Aron D'Souza ed è sostenuta economicamente da diversi investitori, tra cui l’imprenditore statunitense di origini tedesche Peter Thiel, fondatore di PayPal e considerato una delle persone più ricche al mondo. Al momento il progetto è ancora avvolto nella nebbia: si disputeranno alla fine di quest’anno e a differenza delle più celebri e nobili olimpiadi gli atleti non saranno soggetti alle regole dell'Agenzia mondiale antidoping perché sostenuta da privati.
Sul sito dell’evento si legge: “Gli Enhanced Games sono le Olimpiadi del futuro. Quando il 44% degli atleti utilizza già miglioramenti delle prestazioni, è tempo di celebrare la Scienza in modo sicuro. Lo sport può essere più sicuro senza test antidroga”. Gli organizzatori sostengono, inoltre, che tutti gli atleti che vi prenderanno parte saranno pagati con uno stipendio base a cui si aggiungeranno i premi per le vittorie che saranno di gran lunga superiori a qualsiasi altro evento sportivo comparabile. Un’offerta di certo allettante se si è disposti a mettere da parte la propria etica. Sempre sul sito: “Per garantire la sicurezza dei nostri atleti durante la competizione, stiamo introducendo un protocollo di screening medico completo pre-gara, che aiuterà a monitorare i rischi cardiaci e altri indicatori di salute. Abbracciando la scienza e non i test antidroga, gli atleti che gareggiano negli Enhanced Games saranno in grado di utilizzare medicine e terapie prestazionali che li aiuteranno a dare il meglio di sé, su un campo di gioco aperto, giusto e onesto. Gli Enhanced Games sono una nuova lega sportiva, costruita da zero. È tempo di migliorare lo sport”.
Il primo, e per il momento unico, atleta ad aver accettato questa proposta indecente è James Magnussen, trentadue anni, ex nuotatore australiano specializzato nello stile libero e ritiratosi nel 2019. L’obiettivo dichiarato è quello di voler provare a battere il record del mondo nei 50 metri stile libero dopandosi e guadagnare così poco meno di un milione di dollari. Il record in questione appartiene al brasiliano Cesar Cielo, che nel 2009 fece segnare il tempo di 20,91 secondi con l’utilizzo dei famosi costumoni in poliuretano messi al bando pochi mesi dopo. L’australiano, che vanta un palmarès di tutto rispetto con due medaglie d’oro ai Mondiali nei 100 metri stile libero, una nella staffetta 4×100 e un argento alle Olimpiadi di Londra sempre nei 100 metri, oltre che a un record personale di 21,52 nei 50 metri stabilito undici anni fa, dovrà quindi scendere al di sotto di questa soglia con l’aiuto di sostanze dopanti.
Magnussen ha affermato di essersi interessato alla competizione fin dai primi annunci, probabilmente anche grazie al cospicuo premio di 900mila dollari che si porterà a casa, e che si farà aiutare dagli organizzatori per assumere farmaci dopanti senza mettere a rischio la propria salute: "Siamo abbastanza consapevoli come olimpionici, in particolare in Australia, che i miglioramenti delle prestazioni stanno avvenendo in altri Paesi, ma non c'è parità di condizioni a livello internazionale. Voglio andare in America, voglio ricevere i consigli giusti e prendere gli integratori giusti. Mi piacerebbe documentarlo tramite dei video. Mostrare come può essere fatto in modo sicuro, corretto e creare un atleta che non abbiamo mai visto prima".
Il messaggio fuorviante che trapela attraverso gli Enhanced Games e le stesse parole dell’ex nuotatore è che il doping può essere sicuro e può dar vita a un super atleta senza limiti prestazionali. Per promuovere la competizione, infatti, si sta proponendo il divieto di doparsi nello sport come una forma di oppressione, facendone una questione di libertà di scelta personale e usando il linguaggio inclusivo tipico delle minoranze. Non a caso sul sito ufficiale dei Giochi Potenziati si può leggere lo slogan: “Dopo tutto è il tuo corpo, dovrebbe essere una tua scelta”. In realtà l’utilizzo di farmaci volti al miglioramento prestazionale può essere dannoso per il corpo, pericoloso per la salute e il benessere degli atleti, oltre che calpestare con entrambi i piedi i principi del fair play.
Tra le sostanze messe al bando dall’Agenzia antidoping, ma perfettamente in linea con l’idea di D'Souza e soci, vi è l’ormone della crescita, in questo caso utilizzato per arrivare al massimo sviluppo possibile di un corpo sano e già adulto. È a questo punto che si apre un dibattito caro alla bioetica sul se sia legittimo usare ogni mezzo a propria disposizione, doping incluso, per esplorare gli effettivi limiti del corpo umano. Se alla base della vita di un atleta pulito vi è il desiderio di competere con sé stessi e con gli altri per migliorarsi ogni giorno e conoscere anche i propri limiti, quali potrebbero essere quelli di un atleta dopato? Sarebbe assurdo pensare che l’assunzione di integratori e farmaci non porti prima o poi a una battuta d’arresto. Non avrebbe più senso neanche avere uno stile di vita sano e regolare, allenarsi con costanza e perseveranza per coronare il proprio sogno sportivo perché tanto basta buttar giù una pillolina e il risultato in gara arriva. Che senso avrebbe allora gareggiare? Facile, nel caso degli Enhanced Games conta la grana non la gloria.
A rafforzare tale pensiero è presente sul sito un elogio per coloro che, fino a oggi, sono stati considerati giustamente degli imbroglioni: “Riconosciamo che alcune persone credono che i primati del mondo naturale siano gli unici risultati che dovrebbero essere riconosciuti. Pur comprendendo questo punto di vista, crediamo che tutte le conquiste umane debbano essere celebrate. I seguenti individui detengono o hanno detenuto record mondiali che sono stati revocati o contestati dall'apparato olimpico o dai giornalisti. Questi atleti coraggiosi, naturali e potenziati, accusati di cattiva condotta o di aver sfidato il codice antidoping mondiale antiscientifico, hanno subito un ingiusto danno alla reputazione".