“C’era bisogno di freschezza, di un rinnovato entusiasmo”. Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati corse si gongola davanti allo schermo mentre in pista sfrecciano le Rosse. Il primo giorno della seconda sessione di test Jack ha battuto il record del circuito di Losail con un crono di 1’53”183 abbassando di 2 decimi il precedente primato di Marc Marquez del 2019, il secondo giorno è la volta di Pecco Bagnaia (infine 4°), che ha lavorato sia sul time attack che nella simulazione di gara. “Sappiamo che il Qatar è una pista favorevole alla Ducati e che quindi non può essere indicativo per tutta la stagione, ma intanto direi che siamo partiti con il piede giusto”.
In una danza costante tra realismo e il desiderio bruciante di riportare a Borgo Panigale un titolo che manca dal 2007, Paolo Ciabatti ci racconta il dietro le quinte del box Ducati in queste prime giornate di test 2021. “Siamo contenti. Nel box c’è un clima di entusiasmo. Tanta voglia di fare. Abbiamo rinnovato tutta la line-up e i piloti si trovano all’apice della loro motivazione: per Jack (Miller) e Pecco (Bagnaia) è la prima esperienza da ufficiali, per cui sono gasatissimi, Zarco ha visto il baratro del ritiro e si si è ritrovato con una moto come quella degli ufficiali, e poi abbiamo tre esordienti: Jorge Martin, Enea Bastianini e Luca Marini che non stanno nella pelle tanto è avvincente l’approdo nella classe regina. Non solo, questi ragazzi hanno tutti caratteri diversi, è un bella miscela. Jack ha il sorriso stampato in viso tanto è contento, Pecco è più riflessivo, ma in pista è un mastino e poi Zarco, il più particolare. Pensa che in questi giorni di pausa tra i primi e i secondi test mentre tutti erano in piscina, lui era con il suo preparatore a suonare la chitarra in un angolo. Johann è così: un artista nella vita e un guerriero in pista”.
Ciabatti descrive una situazione ideale, anche se arrivata a caro prezzo. “Certo è stato doloroso prendere certe decisioni, ma come nella vita, ci sono delle relazioni che per mille motivi si logorano e allora è meglio lasciarsi e voltare pagina”. Andrea Dovizioso manca alla MotoGP, ma nel box Ducati si guarda avanti. “E’ stato deciso di puntare sui giovani e di ripartire con freschezza, anche a costo di fare eventualmente peggio”. Sì perché la pressione non è cambiata e la Ducati, come la Ferrari, l’altra Rossa in Formula 1, in qualche modo è obbligata a vincere. “Ogni anno scendiamo in pista con l’obiettivo mondiale. Quest’anno non fa eccezione. Quanto al 2020, beh c’è un po’ di rammarico per non aver approfittato dell’assenza di Marc Marquez, il diretto rivale nella lotta al titolo, ma per mille ragioni non è stato possibile”.
Prima imputata la nuova gomma Michelin. “L'anno scorso è stato particolare perché tra i test invernali in Malesia e in Qatar ci siamo ritrovati a iniziare il campionato a luglio con un calendario così compresso che abbiamo dovuto rincorrere. Adesso ripartiamo da un punto diverso grazie all’esperienza acquisita”.
Con i motori congelati per la stagione in corso, il reparto corse Ducati ha lavorato sulla ciclistica e l’aerodinamica. “Sia Pecco che Jack hanno fatto il miglior tempo con la nuova carena. Sono contenti. In cosa è diversa? Abbiamo lavorato per aumentare il feeling sull’anteriore”. Ciabatti non vuole rivelare i segreti degli aerodinamici del reparto corse di Borgo Panigale, un vero fiore all’ochiello. “Gli ingegneri vengono dal mondo delle corse in auto, ma le moto richiedono uno studi dedicato”.
Ma che campionato dobbiamo aspettarci? “Ancora è presto. Dobbiamo anche capire quando tornerà Marc. Nel paddock si dice che potrebbe venire per la prima gara. Immagino sarà nel box. Non in pista. Non è ancora tornato in moto, per cui quando riceverà l’ok dai medici, immagino riprenda gli allenamenti facendo cross o flat track prima di scendere in pista con una MotoGP”. Ma con i piloti, il buon senso è una cosa, è la voglia di tornare a correre, un'altra. e nella notte del Qatar, potrebbe succedere di tutto.