Nonostante lo sviluppo motoristico sia stato congelato per il 2021 Ducati non si è fermata, anzi: ha accelerato, piazzando cinque moto in cima alla speciale classifica dedicata alla velocità massima. Johann Zarco è arrivato a 351,7 Km/h e Martin, Miller, Bagnaia e Bastianini lo seguono da vicino. Solo Luca Marini, che guida una Desmosedici 2019 ed è più alto degli altri piloti, è arrivato “solo” a 340,6 Km/h. La prima delle Yamaha, guidata da Maverick Vinales, è al dodicesimo posto con una velocità massima di 339,6 Km/h, e se escludiamo Alex Rins (7° posto, 341,7 Km/h) che ha girato con il motore 2022, Maverick è anche il primo con un quattro cilindri in linea. Se l’architettura a V si presta alle velocità massime dunque, è anche vero che Ducati sta continuando a lavorare sul piano aerodinamico.
A Borgo Panigale, da qualche tempo, lavorano all’aerodinamica anche ingegneri aerospaziali (e tecnici giapponesi!), che guidati da Gigi dall’Igna hanno realizzato una nuova carena. Il lavoro della Ducati, ora che lo sviluppo sulle “ali” sembra giunto ad un livello simile per tutti, è passato alle fiancate, con l’obiettivo di indirizzare meglio i flussi d’aria aumentando la velocità in rettilineo e l’aderenza in curva. Allo stesso tempo il codone, che fino all’anno scorso si era guadagnato il soprannome di “cassonetto” da parte dei meccanici, è stato ammorbidito nelle linee. Le novità però sembrano anche altre: i tecnici bolognesi stanno implementando il dispositivo holeshot, ennesima innovazione Ducati poi ripresa da altri costruttori utilizzato per abbassare il posteriore della moto e renderla più stabile sul rettilineo.
Questa possibilità, sfruttata dai piloti in fase di partenza (ed in alcuni casi anche in gara), potrebbe essere impiegata anche sull’asse anteriore, andando a comprimere la forcella per abbassare ulteriormente il baricentro della moto. Una soluzione derivata dal cross che in MotoGP è già stata sdoganata dall'Aprilia.
Resta da capire se le ultime scelte tecniche fatte dagli uomini in rosso riusciranno a migliorare la moto anche negli storici punti di debolezza, ma difficilmente lo scopriremo prima del Portogallo.