Pecco Bagnaia partiva come grande favorito nella MotoGP 2022. Marc Marquez a casa, la Ducati in ascesa e un finale di stagione - culminato con la vittoria a Valencia - che lo ha visto spesso davanti a Fabio Quartararo, il quale è stato più bravo a non fare grossi errori prendendo sempre il massimo da ogni situazione. Ma andava bene così, per Pecco era il primo anno da pilota ufficiale e l’obiettivo era quello di crescere per trovarsi pronto. Poi la moto si è dimostrata più ostica del previsto e lui, probabilmente, sta soffrendo un po’ quella pressione schiacciante che sembra la croce di chiunque tenti di vincere un mondiale con Ducati.
Bagnaia ad inizio stagione ha sbottato nel box, poi si è calmato e ha ripreso a lavorare con lo stesso spirito degli altri favoriti al titolo: prendere ogni punto ad ogni occasione. Lo fanno bene sia Fabio Quartararo che Marc Marquez e Pecco, ad Austin, ha dimostrato di essersi messo sulla stessa lunghezza d’onda. Ora si arriva a Portimaõ, la prima gara in Europa, dove Pecco dovrà iniziare a portare a casa punti importanti riducendo il distacco dai primi: oggi è a 21 lunghezze da Quartararo e a 38 da Bastianini, che guida la classifica grazie a due vittorie e un totale di 61 punti. Il Portogallo, spiega il suo capotecnico di Bagnaia Christian Gabarrini alla Gazzetta dello Sport, sarà fondamentale per capire come portare avanti il lavoro: “Portimaõ è una gara significativa, il pacchetto Bagnaia-Ducati lo scorso anno funzionava molto bene e ci aspettiamo quantomeno di avere un riscontro su una pista dove eravamo andati forte in tutte le condizioni: ora l’obiettivo è tornare a una condizione di normalità come nella seconda parte del 2021”.
Ovvero vittorie, pole position, giri veloci. Per arrivarci, secondo Gabarrini, manca un po’ di quella ferocia che piloti come Valentino Rossi e Marc Marquez hanno sempre messo sulla moto: “Pecco ha un grandissimo talento, l’unica cosa che posso recriminargli, che in realtà è un pregio, è che a volte manca di cattiveria - ha detto Gabarrini, che lo segue dal 2019 - è un ragazzo d’oro e a volte gli servirebbe essere un po’ più cattivo. Potenzialmente ha le capacità per arrivare a vincere come i grandi, ma io posso parlare solo della parte tecnica, tutto il resto ce l’ha in mano lui”. Una situazione che, per certi versi, ricorda l’Andrea Dovizioso dei tempi d’oro: velocissimo, preciso gran lavoratore, a cui (a sentire il box Ducati) mancava un po’ di sana follia per fare il salto di qualità.
Tecnicamente invece, Bagnaia ha lavorato moltissimo per migliorare la sua guida sulla Desmosedici: “Pecco è il migliore in frenata, e quello era un suo punto debole all’arrivo in Ducati. Questo a me è capitato solo con Jorge Lorenzo. Ad oggi ha ancora un margine di crescita, ma a certi livelli è tutto nella testa dei piloti”, ha concluso.