È vero che tutti i nodi vengono al pettine. Dopo mesi di errori, sbagli e la tristezza nel vedere il club gialloblù del Modena Volley sempre più alla deriva, è arrivata l’ufficialità: il tecnico modenese, Francesco Petrella, è stato esonerato con un comunicato domenicale. “La società Modena Volley comunica di aver sollevato dall’incarico da allenatore della prima squadra Francesco Petrella. Il presidente Giulia Gabana e tutta Modena Volley ringraziano il tecnico per la correttezza e la professionalità dimostrate. La Società augura a Francesco tutto il meglio per il prosieguo della carriera professionale. L’allenamento pomeridiano odierno sarà diretto dall’assistente coach Nicolò Zanni.”
Dopo le ripetute sconfitte, il club gialloblù si è ritrovato ad un punto cieco. Tante, tantissime domande ma pochissime risposte. Domenica 7 Gennaio 2024, il Modena Volley ha subito l’ennesima sconfitta (0-3), la quarta consecutiva. Un match finito nell’abisso più totale, seguito dai fischi 4000 del PalaPanini e la scelta del silenzio stampa. Un silenzio che fa riflettere molto su quanto la situazione sia abbastanza delicata. Gli ultimi risultati portati, mostrano una squadra disunita, che gioca una pallavolo piena di errori senza riuscire a reagire. Una vera e propria involuzione tecnica. Ed i risultati parlano chiaro: ottavo posto in classifica, l’ultimo che dà accesso ai playoff scudetto, e quattro sconfitte di fila, tra campionato e Coppa. E per uscire da questo tunnel nero servono i fatti, e non solo le parole.
Si sa, portare avanti una squadra in condizioni non ottimali, che sia di pallavolo, che di calcio o altro, non è facile. Bisogna innanzitutto avere dei finanziamenti, degli sponsor, trovare i giusti addetti ai lavori che possano portare avanti un team, e soprattutto investire in potenziali giocatori. Ma bisogna partire dalla radice. Il giocatore, senza un vero allenatore capace e competente, non potrà mai dimostrare il suo vero e proprio valore. In termini economici, portare avanti una squadra costa e non poco. Ci vogliono infatti circa 4 milioni per tenere la squadra ai vertici. Non sono certo due spiccioli. Nonostante però le varie disfatte, è importante sottolineare quanto questa squadra venga seguita dai tifosi: nelle prime sette partite della stagione la media è di quasi 4200 spettatori di media, nessuno come Modena. 4200 spettatori che sognano di vedere risorgere una Modena Volley che attualmente si trova a dover combattere con le unghie e con i denti.
E se da un lato bisogna tener conto delle abilità del proprio allenatore, dall’altro bisogna anche valutare i giocatori presenti sul campo. Sembra proprio infatti che la rosa del Valsa Group Modena sia stata sopravvalutata e che giocatori come Rinaldi, Sanguinetti e Davyskiba, ad esempio, non siano stati all’altezza della situazione. E questo potrebbe anche far riflettere su questa involuzione improvvisa del club gialloblù. Perché alla fine si sa, purché una squadra funzioni a dovere, bisogna anche valutare i propri giocatori sul campo, essere diretti e coincisi e capire ciò che potrebbe aiutare la squadra ad uscire da questa crisi.
Seppur il coach Petrella, nella sala stampa del PalaPanini, si era dimostrato fiducioso nel match Piacenza-Padova, il 25 Gennaio è arrivata l’ennesima sconfitta, l’ennesima che si va ad aggiungere alle altre. Il sesto KO nelle ultime sei gare. Tra battute sbagliate, palloni cruciali e reti mancate, il Modena Volley si addentra ancor di più nella crisi più nera di sempre. Per i gialli di coach Petrella ora ottavi, i playoff sono a rischio. E alla fine, chi ha pagato per tutto è stato proprio il coach Petrella. I risultati scadenti, lo scarso gioco ed un campionato molto deludente non hanno lasciato scampo.
L’esonero era qualcosa di inevitabile. Quello che però, forse, serve a questa squadra che ormai non riesce a ritrovare quell’equilibrio e quella serenità che mancano da tempo. Queste numerose sconfitte non hanno fatto altro che abbattere l’intero team. Manca una motivazione, manca quel fuoco, quella voglia di voler vincere, di dimostrare che ancora il club gialloblù c’è ed è presente. Ma forse questo non basta. Forse c’è bisogno di una rivoluzione all’interno del team. Radere tutto al suolo e ricominciare dalle basi, valutare chi davvero merita ed è capace di riportare in alto una squadra che ormai non sa più cosa vuol dire vincere, e restituire ai tifosi quella gioia nel poter veder vincere la propria squadra del cuore.