“Non posso farti vedere le carte firmate, ma ti garantisco che ce ne sono anche di recentissime che ci danno la garanzia assoluta che tutta la parte relativa alla MotoGP di KTM è fuori da ogni dinamica della crisi aziendale che stanno attraversando”. Carlo Pernat scherza sempre, ma quando non è il caso va giù dritto alla questione per cui gli abbiamo fatto suonare ancora una volta il telefono. E’ chiaro che può sapere qualcosa in più, perché Enea Bastianini è un suo pilota e è evidente che da parte del manager genovese ci sia pieno interesse a conoscere ogni aspetto di una vicenda che oggettivamente ha anche del surreale. Perché KTM fino a pochi mesi fa guadagnava e produceva utili significativi, poi, nel giro di un anno, ha accumulato debiti ad oggi impossibili da ripianare se non con, come si dice in gergo, lacrime e sangue. I numeri parlano chiaro: 3600 posti di lavoro a rischio, di cui 500 che salteranno già nei prossimi giorni, 3 miliardi di Euro di debiti e con mezzo miliardo da rimediare immediatamente e il governo austriaco imbufalito con tutto il Gruppo Pierer, proprietario del marchio industriale più importante di tutta l’Austria.
“Se mi chiedi se la situazione è al limite del disperato ti dico di sì. Ma se mi chiedi se sono preoccupato per Enea e per le corse ti rispondo di no – spiega Pernat – Bisogna anche dire, però, che la situazione, per quanto al limite della disperazione, è meno drammatica di come viene raccontata in giro. Non c’è alcun fallimento dichiarato e la liquidità che serve nel breve termine, ossia 500 milioni di Euro, non c’entra niente con il debito di circa 3 miliardi di Euro di cui si parla. Il debito c’è e ora non lo negano nemmeno i diretti interessati, ma l’urgenza è sul mezzo miliardo. Nessuno ha dichiarato fallimento, ma semmai quella che qui chiamiamo l’amministrazione controllata con un conseguente piano di ristrutturazione. Oltre KTM, i documenti portati in tribunale riguardano altre due società che fanno sempre riferimento a KTM e se andiamo a guardare nessuna delle tre società hanno minimamente a che fare con il racing”. Pernat non conferma che tutte le spese della MotoGP saranno coperte da RedBull (anche se ormai è il segreto di Pulcinella), ma ribadisce che non c’è il rischio di ripercussioni dirette sulla MotoGP.
“Se ci fossero stati problemi avrebbero rinnovato Pedro Acosta e sarebbero stati così attivi nel mercato portandosi dentro Enea e Maverick Vinales? – chiede il manager genovese – credo che questo debba bastare a capire che un conto è la gravissima crisi dell’azienda e un altro è il team, o i team, della MotoGP. Anche proprio giuridicamente sono cose separate. Hanno annullato il test in galleria del vento? Sì, è vero, ma c’entra niente con i debiti e il piano di ristrutturazione”. Un piano di ristrutturazione che, però, porterà al licenziamento di circa 500 persone e stando a quello che si dice saranno operai solo in minima parte. I tagli riguarderanno, infatti, i settori della ricerca e dello sviluppo principalmente quindi si fa fatica a credere che non ci sarà un riflesso nelle corse. “Questa – ha ammesso Pernat – è una domanda che ci facciamo, ma, lo ripeto, abbiamo avuto assolute garanzie che per quanto riguarda la MotoGP tutto resterà invariato. C’è una squadra che di fatto diventerà unica con Tech3, c’è un progetto ambizioso, c’è una moto sviluppata e già provata in pista a Barcellona e c’è un lavoro che sta andando avanti nella massima trasparenza. Possiamo discutere di tutto, ma al momento non c’è niente di cui preoccuparsi e bisogna stare ai fatti. Che non significa, sia inteso, tenere la guardia bassa e non avere pensiero per quelle persone che perderanno il lavoro o che si vedranno negate delle prospettive”.
Stare alla finestra, quindi, aspettare e nel frattempo cercare di sorridere delle cose buone. Carlo Pernat dice di averne viste ai test di Barcellona e spiega: “Enea, come da contratto ancora in essere con Ducati e esattamente come Jorge Martin o come accaduto lo scorso anno a Marc Marquez, non può parlare della nuova moto. Lo faccio io per lui: gli piace. E se vogliamo dare i numeri diciamo che il feeling che s’è creato con la squadra e con la Rc16 è già all’85%. La caduta di Barcellona? Si è fatta male (scherza, ndr) solo la moto, Enea per fortuna non ha riportato mezzo graffio e non vede l’ora di risalire in sella per dare il miglior seguito possibile all’inizio di questa nuova avventura. C’è del lavoro da fare, ma ci sono tutti gli strumenti e le condizioni per farlo. Quanto a tutto il resto vedremo, di sicuro se KTM riuscirà a far bene nelle corse sarà una spinta in più per risollevare l’intera azienda”.