Come si cambia per non morire. E’ il pezzo di una vecchia canzone, ma è anche la domanda che si fanno ormai da un pezzo gli organizzatori della MotoGP per provare a capire come programmare il futuro e su cosa puntare per attrarre un numero sempre maggiore di appassionati. Dal 2027, infatti, sarà vera e propria rivoluzione. Ma è sulle scelte da fare che non si riesce a mettersi d’accordo e Dorna, adesso, ha detto basta, presentando una prima bozza sulle novità da introdurre nella MotoGP che verrà. Si tratta di un documento che, almeno in teoria, avrebbe dovuto essere discusso a tavolino con le case costruttrici, ma è sopraggiunto un problema di non poso conto: i marchi litigano tra di loro e la guerra interna rischia di paralizzare il lavoro di programmazione da portare avanti.
In MSMA, l’associazione dei costruttori, infatti, i rapporti sono tesissimi dopo l’ormai nota vicenda dell’abbassatore Ducati e, dopo una prima riunione operativa che si è svolta nel giorno successivo all’ultimo GP di Valencia, i costruttori non si sono più seduti intorno a un tavolo. Tanto che Dorna ha iniziato a sollecitare i costruttori affinchè concordino una linea per poi iniziare a scrivere le nuove regole della MotoGP. L’unica certezza acquisita, infatti, è che c’è un secco no rispetto alla possibilità di introdurre motori ibridi come in Formula1. Non si tratta di una non sensibilità verso i temi della tutela ambientale, ma della volontà di andare a esplorare terreni nuovi: carburanti sintetici. Dal 2027, infatti, tutte le moto dovranno avere motori alimentati da benzina sintetica e sembra che un paio di marchi, Aprilia e Honda su tutti, lo faranno già dal 2026.
C’è, inoltre, la necessità di ridurre le velocità di punta per evitare derive pericolose per i piloti. I quasi 364 km/h toccati da Jorge Martin nel 2022, infatti, hanno suonato da campanello d’allarme per tutti e Dorna, nella sua bozza per il post 2027, avrebbe proposto una riduzione delle cilindrate. " Non è un segreto che siamo contrari alle trasmissioni ibride in MotoGP, ma man mano che le moto diventano sempre più veloci, dobbiamo introdurre alcune restrizioni per il 2027 - ha dichiarato Carmelo Ezpeleta ai colleghi di Speedweek - Non possiamo iniziare il 2027 al livello del 2026. Si prevede che il carburante sintetico ridurrà la potenza del motore del 10%. Se la cilindrata sarà ridotta da 1000 cc è una questione aperta. Resta da vedere se in questo ambito si troverà una soluzione". Soluzioni che, però, non sembrano arrivare, con Dorna che potrebbe a questo punto andare avanti da sola. Anche perché dalla MSMA non arrivano neanche le proposte, visto il clima che si respira all’interno e visto che, di fatto, è in atto un Gigi Dall’Igna contro tutti dopo lo sgarbo dell’abbassatore anteriore. Sembra, infatti, che l’ingegnere italiano ne faccia una questione di principi, muovendo dall’esperienza delle alette aerodinamiche. Appendici che quando sono state introdotte sono state descritte da tutti come il demonio e come inutili, ma che poi sono finite in brevissimo tempo anche sulle moto degli altri costruttori e su tantissime supersportive di serie. Tanto che oggi non si discute più nemmeno della possibilità di vietarle perché, come sostengono da Dorna, “vengono ormai utilizzate anche sulle moto sportive di serie e, dopo sei anni senza particolari avvenimenti in caso di contatto, non può ritenersi sussistente un grave pericolo”. Discorso diverso, invece, per lo sviluppo aerodinamico, con Dorna che vorrebbe limitarlo per una questione di costi, prima ancora che di spettacolo.