La Formula 1 non è mai stata così di moda, in tutti i sensi. La moda di uno sport sulla cresta dell'onda, con il successo internazionale degli ultimi anni figlio di Liberty Media, di Netflix e di tutta una generazione di giovani appassionati che sta restituendo nuova vita alla vecchia signora del motorsport, e la moda di un ambiente che ha sempre strizzato l'occhio alla coolness di un mondo inarrivabile, per pochissimi. Ed è così che Vogue Italia, nel nuovo numero in edicola a partire dal 3 maggio, torna a unire la moda e i motori, regalandoci una storia da copertina dedicata a questa fortunata (e bellissima) combinazione. Vogue lo fa in un servizio con Irina Shayk, Charles Leclerc e Carlos Sainz, e un articolo a firma della pit reporter Mara Sangiorgio, volto di Sky Sport Formula 1, che con grande maestria racconta il mondo del paddock con un taglio diverso rispetto a quello a cui siamo abituati.
Da una parte le fotografie di Theo Liu ritraggono una Irina Shayk, supermodella russa, in una serie di scatti in perfetto stile racing, accompagnata in alcuni di questi dai piloti della scuderia Ferrari Charles Leclerc e Carlos Sainz, mentre dall'altra il testo della Cover Story a firma di Mara Sangiorgio ci porta nel paddock, a scoprire un mondo che oggi cerca una nuova sfida: creare un modello femminile. Perché, spiega Sangiorgio nel pezzo, se "oggi tocca a piloti maschi come Charles Leclerc e Carlos Sainz, tra qualche anno magari sulla cover di Vogue potrebbe esserci anche un volto femminile con tuta, casco e qualità per sfidare i colleghi nella massima serie. È una delle prove che la Formula Uno ha deciso di prendere più sul serio per provare a cambiare cultura e numeri, ma soprattutto creare modelli che non facciano sentire più fuori luogo le giovani ragazze appassionate ma magari intimidite dalla possibilità di avvicinarsi a questo sport. Anche chi scrive, se fosse nata e cresciuta in questi anni, attorniata da esempi numerosi di donne pilota, avrebbe avuto più coraggio nel chiedere ai propri genitori di praticare questo sport invece di relegarlo a semplice passione".
Un moto verso il cambiamento in cui il motorsport, da sempre spinto all'innovazione, si sta facendo promotore, puntando a un domani in cui le donne saranno al centro del progetto e non più figure laterali: "Cosa sta mancando ancora?" ci si domanda nell'articolo di Vogue: "Susie Wolff, a oggi l’ultima donna al volante di una F1 durante una sessione di weekend di gara (a Silverstone nel 2015, con la Williams), può parlare con cognizione di causa: «Non credo sia il fisico la vera barriera. È culturalmente che manca un modello, perché se vedi che quel sogno è possibile sei più portata a crederci anche tu: il fatto che non ci sia una donna in F1 magari non ispira le nuove generazioni. Ma ci stiamo lavorando…»."