Prima regola: non si parla di Formula 1. Ce lo dicono subito, appena arriviamo nella sede della conferenza stampa del lancio di LEC, il primo progetto imprenditoriale di Charles Leclerc. "Siamo qui per parlare di gelato" dice Federico Grom, al fianco del pilota monegasco in questa nuova avventura. Niente macchine, niente Ferrari, niente velocità. Eppure in tutto quello che Charles racconta c'è, per forza di cose, la sua storia in pista: "Ho dedicato tutta la mia vita alla Formula 1 - spiega il pilota - e il tempo per il resto è davvero poco". Ma il poco tempo non uccide le passioni, le curiosià, la voglia di fare. Il gelato per Leclerc è sempre stato "un vizio proibito", una coccola e qualcosa di mai "troppo lontano". Un dolce che gli ricorda la sua infanzia passata a guardare le macchine di F1 sfrecciare in televisione, con un gelato in mano, sognando un giorno di essere lì, tra quei venti piloti della massima serie. E ora che ce l'ha fatta, che guida la Ferrari alla ricerca di un nuovo titolo mondiale che manca da Maranello da troppo tempo, Charles trova il tempo e lo spazio anche per dedicatsi a qualcosa fuori dal paddock.
"Diciamo di no a tantissime proposte imprenditoriali, ne arriva praticamente una alla settimana" racconta Nicolas Todt, manager di lunga data di Charles, spiegando che LEC aveva per loro - in modo molto chiaro - da subito qualcosa di diverso, il cuore di un progetto che non è solo business. Per farlo, e farlo bene, visto il poco tempo (e la poca esperienza) di Leclerc, si sono affidati ai migliori: Federico Grom e Guido Martinetti, il fondatori di Grom, che dopo la vendita del loro impero del gelato sono tornati sul mercato con questa nuova sfida. "Non è un gelato normale", ci spiega Charles, perché sarebbe stato ipocrita proporre sul mercato un prodotto che poi lui per primo - come volto e nome del progetto - non avrebbe potuto mangiare. "Io inseguo le performance, sono un atleta, e spesso ho dovuto rinunciare al gelato proprio per questo", da qui l'idea di un gelato a basso contenuto calorico e alto contenuto proteico, un vizio a cui non si deve rinunciare. "Non solo per me che sono un atleta, ma anche per quelle persone che ho intorno e che ho capito che ci tengono a non vivere il momento del dolce come qualcosa di cui pentirsi o a cui rinunciare" ci ha spiegato Charles, che con questo prodotto ha detto di aver fatto felice "la mia mamma", ma anche i suoi fratelli e i suoi amici.
Il suo preferito tra i cinque gusti proposti? Charles non ha dubbi: "La vaniglia, è sempre stato il mio preferito" dice, con un sorriso che fa tornare all'infanzia. Durante la presentazione di LEC abbiamo avuto modo di provare il suo gusto preferito e gli altri quattro proposti in questo primo lancio del prodotto, con la promessa da parte dei fondatori di nuovi gusti in arrivo già nel 2025. Com'è quindi, questo gelato a basso contenuto calorico? Al primo assaggio emerge sicuramente la più grande verità tra i temi portati durante la presentazione da Federico Grom e Guido Martinetti: questo gelato non rinuncia a niente. Il lungo lavoro di test, formulazione e studio fatto per trovare la ricetta perfetta restituisce un gelato "fit" che non sembra una di quelle brutte variazioni sul tema a cui la nuova ossessione di healthy food ci ha abituato. LEC è un gelato che sa di gelato, buono e cremoso, con il sapore denso dei gusti in crema proposti dall'azienda. Già a partire dal giorno dell'inaugurazione, giovedì 11 aprile, il gelato è disponibile nei supermercati in Italia delle catene Bennet, Borello, Despar Nord-Est, Esselunga, Iper La grande i e Unes, e - secondo i progetti dei fondatori di LEC - entro l'anno dovrebbe arrivare anche in Francia. Il progetto è ovviamente di slancio internazionale quindi la distribuzione in alcuni paesi dell'Europa dal 2025 è un chiaro obiettivo del gruppo.