Charles Leclerc saluta il Giappone con un quarto posto al termine del Gran Premio di Suzuka. Un quarto posto che sa un po’ di sconfitta, un quarto posto che sa un po’ di condanna. Sì, perché, se il pilota monegasco è riuscito in una magistrale strategia a un solo stop, gestendo le gomme medie per un lungo stint, rimane pur sempre ai piedi del podio. Quando il suo ingegnere di pista gli comunica via radio che è stato votato ‘pilota del giorno’, Charles risponde con un sommesso ‘grazie’, come una sorta di scherno seguito da un silenzio prolungato. “Fan***o se sono arrivato quarto, pensavo che avremmo potuto fare qualcosa di meglio ad un certo punto”, aggiunge poi, scoraggiato. Infine, aggiunge, quasi ad accettare un destino che non è la prima volta che bussa alla sua porta, “è la vita”.
Non è la prima volta che Charles è insoddisfatto dell’esito di una gara, ovvio, ma quando succede, ci sorprende sempre in un modo diverso dal precedente o forse, viene da dire, nello stesso modo. Perché in fondo quello che accomuna queste sue dichiarazioni – passate o presenti che siano – è sempre e comunque la mentalità da campione, quella fame che è sempre lì, nonostante tutto e che, nonostante tutto, fa continuamente sperare in quel gradino più alto.
In molteplici occasioni si è chiamata a gran nome la sfortuna ma oggi, a Suzuka, di sfortuna ce n’è stata ben poca e Charles questo lo sa. “C’è sicuramente una cosa che avremmo potuto fare meglio, preparare le gomme per il giro di qualifica”. Il risultato di oggi, infatti, affonda le sue radici nella giornata di ieri, dove Charles non ha brillato precisamente per il problema da lui sottolineato. “Sono più io e il modo in cui stiamo portando le gomme nella finestra giusta”, comunica ai microfoni della stampa. Ma se ciò che bisogna migliorare dal punto di vista tecnico è stato individuato, è quel ‘sono io’ che si fa notare tra una frase e l’altra. Sì, perché anche oggi, ancora una volta, Charles si prende le sue responsabilità ed entra – nemmeno il tempo di togliersi il casco – in modalità lavoro, “Non è successo spesso nella mia carriera che dovessi concentrarmi molto sul ritmo da qualifica perché di solito è uno dei miei punti forti”, rivela, “so che devo lavorare su quello”.
C’è una cosa poi, che racconta, ovvero che le persone generalmente lo indicano come colui che è forte il sabato e meno la domenica. A discapito dei commenti di cui è ben cosciente, però, fa sapere che non è preoccupato perché ogni qual volta si è messo a lavorare su qualcosa per migliorarsi, è riuscito a farlo rapidamente. E noi non siamo nessuno per metterlo in dubbio, nonostante i leoni da tastiera che ancora oggi si accalcano sui social cogliendo qualsiasi occasione per screditare il talento puro di un ragazzo a cui sembra non essere mai concesso l’errore. Da ottavo a quarto era il meglio che potesse fare oggi. Da ottavo a quarto non è quello che avrebbe voluto, ma sono pur sempre punti preziosi che lo portano al terzo posto della classifica piloti, quattro punti in più del compagno Carlos Sainz.
Un Carlos Sainz agguerrito e con la voglia di farsi notare, obiettivo: un sedile per il 2025. A podio oggi, come in Bahrain, a podio – quello più alto di tutti – in Australia due settimane fa. Il pericolo è dietro l’angolo, che Leclerc possa eccedere in superbia nel voler fare meglio dello spagnolo, con il rischio di perdere, con il rischio di alimentare ulteriori polemiche a suo nome. Se c’è qualcosa che ha spesso caratterizzato Charles Leclerc è il suo approccio di cuore e istinto, rispetto a un Max Verstappen – a cui è legato sin dall’epoca dei kart – dalla mente fredda, la mancanza totale di errori a partire da quel lottato 2021, dal muro di Jeddah, baciato dalla posteriore destra della RB16B. Ma sono passati alcuni anni e Charles è cresciuto, che se anche fosse, ben venga l’errore, spunto per lottare di più all’appuntamento successivo. Sempre realista e obiettivo, lui che riserva solo complimenti al compagno di box, mentre durante un’intervista post-gara gli chiedono se ora senta arrivare più competizione da parte di Carlos. Solo complimenti ed analisi pratiche dinanzi a chi cerca di scavare più a fondo per capire che vento attualmente tiri in Ferrari.
Frederic Vasseur fa i complimenti ad entrambi i suoi piloti, dicendo che è stato eseguito tutto alla perfezione, dalle strategie diversificate ai pit-stop, mentre nel video postato sui social, il tradizionale resoconto direttamente dal paddock, Charles reitera il suo stato d’animo. “Sarei il primo dei perdenti se fossi felice per un quarto posto”, “non sono sicuramente contento”, e così saluta il Giappone alla volta del circuito di Shanghai, che non faceva la sua apparizione in calendario dal 2019 e che lo fa in grande stile, con un weekend di Sprint Race. La sveglia è puntata alle 10:00 di domenica 21 aprile, tra due settimane, quando vedremo un Charles Leclerc in cerca di riscatto, che poi riscatto tanto non è, dopo una gara in fin dei conti molto buona ma che lo lascia con l’amaro in bocca.