Il Gran Premio d’Australia si è concluso con Lando Norris davanti a tutti, che per tutta la durata della gara ha dovuto fare i conti con la pioggia, Max Verstappen e il suo compagno di squadra. Della Ferrari invece non c’è stata traccia nei primi posti: né Leclerc, né Hamilton sono stati in grado di provare a giocarsi la vittoria. Ma com’è possibile che sia successo, quando la SF-25 sembrava essere la seconda forza in pista e anche lo stesso Lando Norris ne era spaventato? Le domande che circondano il box della rossa a Melbourne dopo il risultato deludente sono tantissime e piovono dal cielo come gli scrosci d’acqua che hanno complicato ancor di più il lavoro di Charles Leclerc e Lewis Hamilton sul circuito di Albert Park. Già la sessione di qualifica non era stata positiva per la squadra di Fred Vasseur, che invece il venerdì dopo le prime due sessioni di prove libere era sorridente e fiducioso, e il monegasco e al britannico si erano dovuti accontentare di una settima e ottava posizione in griglia di partenza. Nonostante la sorpresa negativa, c’era ancora la speranza e la volontà di rimediare durante la corsa, cercando di conquistare almeno il podio con delle scelte che avevano dato priorità proprio a un assetto ad hoc per la gara.

“Ci siamo dovuti sacrificare perdendo un po’ di performance oggi, era necessario” aveva spiegato Charles Leclerc dopo la sessione del sabato, facendo intendere che la SF-25 fosse già in ottica delle condizioni bagnate che aspettavano la domenica e che invece non hanno caratterizzato la giornata di sabato. Ci si aspettava quindi una Ferrari competitiva durante il primo gran premio dell’anno, pronta a rimontare e a sbarazzarsi delle vetture oggettivamente meno performanti che gli si erano qualificate davanti, quali la Williams e la Racing Bulls. Invece, il passo della SF-25 non è stato nulla di che: sia Leclerc che Hamilton hanno faticato a tenere il ritmo di George Russell, al volante della Mercedes che doveva andare più piano della rossa secondo quanto visto tra i test del Bahrain e le prove libere di Melbourne. Di conseguenza, cercare di eguagliare i tempi delle due McLaren e di Max Verstappen sembrava quasi impossibile. E infatti, le rosse si sono dovute accontentare di una gara quasi statica tra la quinta e la decima posizione, perché sulla pioggia non sono riuscite a trovare il proprio ritmo.

E per coronare una gara in salita serviva anche un errore di strategia, la ciliegina sulla torta. A Melbourne l’ultimo terzo di gara è stato caratterizzato da uno scroscio di pioggia molto pesante e improvviso, che ha sorpreso le monoposto - che avevano da poco montato le gomme da asciutto - creando un caos unico sul tracciato. Charles Leclerc si è girato e ha perso la posizione su Tsunoda e Gasly, poi sullo stesso Lewis Hamilton; una volta che tutta la griglia è rientrata per cambiare gli pneumatici, le due rosse sono rimaste in pista, con il sette volte campione del mondo in prima posizione e annessi dubbi, espressi anche in radio: “Ragazzi, abbiamo appena perso una grande occasione”. Poi la direzione gara ha dichiarato regime di Safety Car e allora sia il monegasco che il britannico sono entrati in pit lane - uscendo in nona e decima posizione. Il risultato di queste scelte? Charles Leclerc ha concluso la corsa in ottava posizione, dopo una lotta cauta ma ravvicinata con il suo compagno di squadra e poi con Pierre Gasly, mentre Sir Lewis si è accontentato della decima piazza. Decisamente non il risultato a cui ambivano a Maranello.
“Da questa gara è difficile portare a casa qualcosa di positivo” ha commentato Fred Vasseur ai microfoni di Sky Sport F1. “Potevamo fare di meglio? Sicuramente. È semplice dirlo a posteriori, quando la pioggia è arrivata a fine gara Verstappen ha fatto la mossa giusta rientrando un giro prima, a differenza di chi invece è rientrato due giri prima. Siamo più lenti della McLaren in qualifica, ma oggi è stata più una questione di condizioni e strategia, come puro passo siamo al livello della Mercedes” ha continuato il team principal della Ferrari, che ha già gli occhi sul prossimo weekend, quando il paddock si sposterà in Cina. Le critiche maggiori arrivano nei confronti della strategia, che proprio secondo il francese ha condizionato maggiormente il risultato e ha ricordato di una rossa da dimenticare, quella di qualche anno fa che non azzeccava una strategia nemmeno se la gara era la più semplice del mondo. Una Ferrari che con il lavoro proprio di Vasseur sembrava essere solo un ricordo lontano, ma che è tornata di prepotenza a Melbourne.

Anche perché, come suggerito da parecchi sia sui social che dallo stesso Carlo Vanzini, telecronista di Sky, al muretto potevano differenziare la gara di Leclerc rispetto a quella di Hamilton. Ma valeva la pena rischiare alla prima gara della stagione? Bisogna tenere di conto del passo della Ferrari, che non era da vittoria e con la velocità delle McLaren e di Verstappen probabilmente avrebbe sì, potuto lottare per il podio, ma anche rischiare nel caos e nel ritmo della prima tappa dell’anno - le condizioni del circuito hanno messo KO chiunque, da rookies a campioni del mondo esperti. E forse la strategia non è nemmeno il problema più grande della rossa: a spaventare i tifosi dovrebbe essere il passo gara, davvero lontano da quello della McLaren. Perché nel resto delle ventitre tappe il muretto di Vasseur può azzeccare anche tutte le strategie, ma se è la vettura a non essere bilanciata c’è poco da fare. Certo è che a Melbourne anche il tracciato non è uno dei più semplici, basta pensare all’asfalto che è quello di strade cittadine normali essendo il circuito cittadino, e che i meccanici della SF-25 hanno dovuto alzare la monoposto dal suolo un po’ di più rispetto al venerdì per evitare eventuali squalifiche o penalità.
Proprio come dice Fred Vasseur, a posteriori è semplice parlare di strategie. Ciò che va analizzato è infatti l’approccio della squadra a una situazione del genere: conservativo, attento ai rischi. E, come racconta la storia della Formula 1, per vincere i mondiali bisogna rischiare. “Abbiamo fatto fatica in queste condizioni, siamo consapevoli e stiamo mettendo più attenzione su quello che su altro” ha raccontato Leclerc. “Oggi non è stato abbastanza buono ma prima di parlare di scelte della squadra credo che l’errore maggiore e dove abbiamo perso tante posizioni oggi sia stato il mio testacoda” ha continuato il monegasco, il più provato tra i due piloti.

Infatti, Lewis Hamilton comunque sorride contentissimo al ring delle interviste: “Guidare per la prima volta sotto la pioggia e con questa power unit, con tutte le funzioni dello sterzo, le comunicazioni nuove è stata una sfida enorme”. “È un peccato perchè speravo in qualcosa di più e a un certo punto eravamo anche in una posizione per lottare per il podio. Poi è arrivata la pioggia…” ha aggiunto il britannico, sereno fuori dall’abitacolo, ma nervoso in macchina: è emerso dai suoi team radio, dove si percepiva davvero la tensione. Se facciamo allora un’addizione e ci mettiamo tutti questi fattori, la tensione, le novità, le condizioni, possiamo aspettare il Gran Premio della Cina per catalogare questa Ferrari. Perché è solo la prima gara dell’anno e i mondiali si vincono un po’ più avanti - basta pensare alle doppiette della Red Bull nella prima parte del 2024 che si sono tradotte in un terzo posto nel mondiale costruttori. La Ferrari a Melbourne ha peccato di reattività, sia nella comprensione della SF-25 che della strategia, ma ha ancora tempo.

