Caos è la parola che meglio descrive il Gran Premio d’Australia, ricco di colpi di scena che hanno portato Lando Norris a riuscire a tradurre la sua pole position in una vittoria. Iniziato sul bagnato, con il sole che ogni tanto faceva capolino tra le nuvole, per concludersi con una mini tempesta, il GP australiano sembrava quasi una gara di sopravvivenza: sono stati solo quattordici i piloti che sono riusciti a transitare sulla linea del traguardo, viste le condizioni quasi proibitive del tracciato che hanno portato a tantissimi errori. E hanno sbagliato tutti: non c’è stato un team che non abbia rischiato di vedere entrambe le proprie vetture in barriera, da Carlos Sainz che ha perso la sua Williams addirittura in fase di Safety Car a Fernando Alonso, in barriera dopo un testacoda nel secondo settore di Melbourne - per non parlare dei rookies, che hanno dovuto affrontare le condizioni più difficili per il proprio debutto (finito male per Hadjar, Doohan e Bortoleto), considerando anche che il tracciato nasce sulle strade della città e non ha nemmeno un asfalto affine a delle Formula 1.

Nonostante tutte queste intemperie però, Lando Norris ha dimostrato di essere davvero cresciuto dopo il mondiale che ha perso nel 2024, completando una gara da top driver: il britannico è riuscito a resistere al passo del suo stesso compagno di squadra, Oscar Piastri, che soprattutto nella seconda metà della gara gli ha messo parecchia pressione (effettivamente con un passo di qualche decimo migliore rispetto al suo), e ai tentativi di attacco di Max Verstappen, che sulla pioggia diventa un vero maestro e non si fa impaurire da nulla. Nemmeno l’ultimo improvviso scroscio di pioggia è riuscito a metterlo KO, con il giovane della McLaren che sì, ha perso il controllo della sua MCL39 percorrendo un tratto tutto sull’erba, ma è anche riuscito ad evitare danni e a rientrare in pit lane per montare le gomme da bagnato (con un ritmo generale che ha visto tutta la griglia partire con le gomme intermedie, cambiarle per le slick dopo circa venticinque giri, per poi tornare sulla scelta più prudente in condizioni bagnate). Dopo l’ultima ripartenza della Safety Car Norris è riuscito a mantenere la testa della corsa, arrivando sulla linea del traguardo con Max Verstappen dietro di appena otto decimi. E non c’è dubbio: solo loro due potevano giocarsi la vittoria, soprattutto dopo che Oscar Piastri è rimasto intrappolato nell’erba e ha dovuto rinunciare alle posizioni di rilievo.

Quello che però sorprende di Lando Norris è come non si sia fatto impaurire o distrarre da tutto quello che è successo nemmeno nel peggiore dei casi. A differenza della scorsa stagione, quando il britannico ha perso il mondiale contro Max Verstappen per via di tutti i suoi errori - visto che anche nel 2024 la McLaren era la miglior monoposto in griglia - il pilota di Glastonbury ha gestito il Gran Premio d’Australia come un pilota che ha completato una sorta di esame di maturità, confermando tutti i discorsi fatti durante la pausa invernale. “Sono cambiato e pronto per lottare” è diventato quasi il suo mantra e a Melbourne ha potuto darne provaa. E ne è rimasto stupito anche Max Verstappen, che per un momento sembrava il favorito della corsa: quando è arrivata la pioggia con circa venti giri dalla fine del gran premio, l’olandese ha proseguito con le gomme da asciutto dimostrando le sue capacità quasi incredibili sul bagnato.
A completare il podio è arrivato George Russell, che una volta sceso dall’abitacolo però ha voluto fare per prima cosa i complimenti a Kimi Antonelli, il suo compagno di squadra in Mercedes, quarto sulla linea del traguardo ma quinto in classifica, vista la penalità di cinque secondi arrivata per via di un unsafe release - niente male per il suo weekend di esordio. A dividere i due della stella a tre punte ci ha pensato Alex Albon, protagonista di quello che in casa Williams sembra un sogno: dalla grandissima prestazione in qualifica, l’inglese è riuscito a rimanere sempre in lotta per la zona punti, beneficiando di una furbissima strategia nella fase finale che gli ha permesso di finire in Top 5. Chi non sorride è invece la Ferrari, persa in ottava e decima posizione rispettivamente con Charles Leclerc e Lewis Hamilton, beffati da una strategia sbagliata (dato che non hanno montato le gomme da bagnato fino all’ultimo momento, perdendo un bel po’ di posizioni) e da un comportamento inaspettato della SF-25, la vettura più performante del venerdì.

Dal primo giorno di scuola della Formula 1 questa stagione è facile comprendere che almeno per ora è tutto nelle mani della McLaren, che ha la minaccia solo della Red Bull di Max Verstappen (con Liam Lawson che è ancora in fase di apprendimento della RB 21). L’olandese è stato l’unico a riuscire a replicare il passo delle due vetture papaya, che alla squadra di Milton Keynes invidiano le decisioni del muretto box: la strategia della McLaren è stata buona, ma quella della Red Bull perfetta. E in una Formula 1 che vuole velocità e furbizia anche da parte del muretto, la scuderia di Christian Horner ha avuto un grande vantaggio a Melbourne. Il prossimo appuntamento vedrà il paddock spostarsi in Cina, dove c’è già da aspettarsi la resa dei conti: da Oscar Piastri deluso dal suo gran premio di casa alla Ferrari che vuole osservare il comportamento della SF-25 su un tracciato permanente, a Max Verstappen che vuole subito tornare davanti a tutti.

