Puntava alla pole position Charles Leclerc, Lewis Hamilton invece ci sperava ma non ci credeva fino in fondo - perché ancora con la SF-25 deve fare amicizia. Invece alla fine si sono dovuti accontentare rispettivamente della settima e dell’ottava piazza sulla griglia di partenza del Gran Premio d’Australia, che affrontano delusi ma non sconsolati. O almeno lo fa il sette volte campione del mondo, che al ring delle interviste aveva comunque un sorriso smagliante e tanta speranza per la domenica, mentre il suo compagno di squadra sembrava più concentrato e meno esuberante - proprio come previsto, vista l’attitudine sempre autocritica del monegasco. Ma com’è possibile che la Ferrari sia passata dal dominio del venerdì alla rassegnazione del sabato? Tutto sembra trovare la risposta nell’assetto della monoposto, più conservativo in ottica giro secco di modo da avere come prioritario il passo gara, decisamente più importante per chi il campionato mondiale vuole provare a vincerlo quest’anno. O almeno, così hanno raccontato sia i piloti che il team principal Fred Vasseur.

Dopo un venerdì in cui Charles Leclerc aveva fatto segnare il giro più veloce, dimostrandosi anche il pilota più a suo agio sul circuito di Melbourne, il sabato ha avuto un sapore più amaro già dalla sessione di prove libere del mattino. “Già da stamattina la performance in generale non è stata la stessa di ieri” ha raccontato infatti il monegasco ai microfoni di Sky Sport F1. “Chiudere col settimo e l'ottavo tempo è sicuramente deludente e anche nel peggiore dei casi non immaginavo questo risultato, ma almeno penso di sapere da dove viene questo cambiamento” ha poi continuato Leclerc, accennando ad un possibile assetto conservativo proprio per concentrarsi sulla gara dell’indomani: “Abbiamo avuto bisogno di perdere un po' di performance, che non è mai una cosa che si vuole davvero fare ma è la cosa giusta. Non andrò nei dettagli ma…”.

Quanto raccontato dal pilota numero 16 fa allora ben sperare chi la Ferrari la conosce e la segue da qualche anno: proprio nelle scorse stagioni, uno dei problemi principali della rossa era quello che li vedeva spesso forti in qualifica, ma mai consistenti in gara. Se l’ottica della squadra di Fred Vasseur punta più che altro alle prestazioni della domenica, “quando si fanno davvero i punti” come ha raccontato Charles Leclerc, allora c’è la volontà di giocare pesante. Allo stesso tempo, trovarsi davanti non solo le McLaren, Verstappen e Russell - avversari già presi in considerazione - ma anche Yuki Tsunoda con la Racing Bulls e Alex Albon con la Williams fa storcere la bocca a Maranello, perché vuol dire che la SF-25 era sì, concentrata su altro, ma anche un po’ fuori forma: doveva puntare almeno alla Top 5. E l’ultimo commento del monegasco lo conferma: “Non posso ritenermi soddisfatto, anche perché guidare questa macchina oggi è stato complicato”, affermazione che è totalmente opposta a quanto si è notato invece al venerdì.
Dall’altro lato del box invece, per chi è troppo sopraffatto dall’emozione di aver appena concluso la prima qualifica con la tuta rossa, Lewis Hamilton è molto più positivo nella lettura della performance: “Sono soddisfatto dei progressi che abbiamo fatto nel weekend, giorno dopo giorno abbiamo ottimizzato la vettura e l'abbiamo portata alla condizione migliore”. E soprattutto, il britannico si è avvicinato a Leclerc, cosa che sembra molto importante: “Mi ci è voluto tempo per abituarmi, ma sono riuscito ad avvicinarmi a Charles alla fine. Allo stesso tempo però siamo lontani dalle aspettative e dobbiamo capire il perché”. Il sette volte campione del mondo ha attribuito un po’ della responsabilità della perdita di performance della SF-25 alle condizioni del vento, che ha cambiato direzione e ha sballato il bilanciamento. Delusione è quindi la parola del sabato per la Ferrari, che però questa stagione sembra armata di gomme e cancellini per rimuovere subito la sconfitta, almeno nel mindset della squadra: ora bisogna preparare la domenica e, con la tempesta in arrivo e l’eventuale rinvio della gara, c’è tanto da giocarsi.

