È arrivato il giorno tanto atteso da Lewis Hamilton. In Australia, il sette volte campione del Mondo ha ufficialmente dato il via alla sua avventura in Ferrari, dopo un inverno di lavoro senza sosta con l’obiettivo di prepararsi al meglio in vista di dell’ultima grande sfida nella sua carriera. Un giorno sognato per anni, finalmente diventato realtà.

“E’ il periodo più emozionante della mia vita” aveva affermato giovedì nel corso della conferenza stampa dedicata ai piloti, in vista di una stagione dai tanti significati: un sogno realizzato, così come un’occasione per tornare in alto, dopo la delusione del Mondiale perso nel 2021 e le difficoltà delle ultime tre stagioni. “Sarei felice con il primo posto” dichiara alla "nostra" Giulia Toninelli in copertina su Gazzetta dello Sport. “Vogliamo vincere, la Ferrari insegue il titolo Costruttori da un po’ di anni e io voglio aiutarla a raggiungere questo risultato. Penso però che sia troppo presto per fare pronostici”. Un obiettivo chiaro, più volte ribadito nel corso dell’inverno, per il quale Sir Lewis si è detto pronto a tutto: “Voglio imparare meglio l’italiano. Non voglio lasciare niente di intentato con il team e provare a dare il massimo”, evidenziando il perfezionismo che da sempre lo contraddistingue. A Maranello il sette volte campione del Mondo ritrova Fred Vasseur, colui che lo ha lanciato verso la Formula 1, prima in F3 Europea e poi in GP2. Tra i due c’è un rapporto di profonda stima, che Sir Lewis non nasconde: “Mi piace molto lavorare con Fred perché riesco a vedere un bambino dentro di lui, uno spirito da ragazzino che rivedo anche in me stesso. E poi gli sarò sempre grato per aver insistito perché io fossi qui in Ferrari. Senza la sua spinta non avrei mai parlato con John Elkann e Benedetto Vigna”. Un nuovo inizio in Italia, la nazione che lo ha visto esordire in Kart, cominciando inconsapevolmente la sua rincorsa verso la storia della Formula 1: “La prima volta in Italia per me è stata nel 1997, quando ho iniziato a correre con i kart a Parma. Ho ricordi molto belli di quegli anni, tornare mi ha riportato indietro nel tempo e mi ha ridato tanta gioia. Amo davvero la cultura italiana e come le persone sono calorose e accoglienti con me”.

Oggi, venerdì 14 marzo, la prima giornata ufficiale in rosso: niente più test, perché da ora si fa sul serio. Due sessioni di prove che hanno già consegnato un quadro completo: Hamilton è a livello di Leclerc nei tratti da bassa/media velocità, mentre fatica ancora nelle zone ad alta velocità dell’Albert Park, sintomo di un feeling non ancora al 100% con la SF-25, ben diversa dalle Mercedes guidate negli anni scorsi. Il risultato? 420 millesimi dal compagno di squadra, che ha chiuso in testa le Fp2, ma nessun allarme, anzi: “Ho sentito la macchina molto diversa rispetto a come l'avevo sentita prima di arrivare su questa pista” ha dichiarato Hamilton al termine della giornata. “Nelle Fp1 ho avuto qualche difficoltà, mentre nelle Fp2 le cose sono migliorate, ma ci stiamo ancora lavorando. Costruiamo la confidenza passo dopo passo e divento più veloce giro dopo giro. Non ho sentito la SF-25 male o altro. Ha solo richiesto uno stile di guida differente. Quindi ho adattato il mio stile di guida poco a poco, ma me la sono goduta”. Un riscontro interessante però c’è e arriva dal passo gara mostrato dall’inglese: nei long run effettuati Hamilton è parso molto più a suo agio che sul giro secco, accusando di media solo un decimo di distacco da Charles Leclerc. Domani, sabato 15 marzo, il primo vero responso: ad attendere Sir Lewis le Fp3, cruciali per trovare gli ultimi dettagli in vista della qualifica, la sua prima in rosso. Non sarà il favorito, nonostante una Ferrari che sembra essere in palla dopo i dubbi del Bahrein, ma in gara sarà un’altra storia. Conclusa la prima giornata in pista, le due McLaren e Charles Leclerc sono i principali canditati al podio, ma con un Hamilton così entusiasta, e la pioggia che potrebbe cadere domenica, non è mai detta l’utima parola.

