Sta per aprirsi la pit lane del circuito di Melbourne, con le monoposto ormai pronte a iniziare la stagione del 2025. In Australia il circus è stato accolto da tantissimi appassionati e calore, che ha fatto volare il giorno dedicato alle attività media - spaziale per tutto quello che è stato raccontato dai piloti. Dalle prime impressioni dei rookies - che sono tutti allegri e non vedono l’ora di battagliare con chi fino a qualche mese fa era il loro idolo - alle battute di Lewis Hamilton in Ferrari, passando per Lando Norris che teme la competitività della Ferrari, il circuito di Melbourne è pronto a tradurre tutto in pista. Durante il giovedì però, di argomenti salienti ne sono usciti tantissimi, soprattutto per quanto riguarda i cinque rookies in griglia, con Jack Doohan che vede già il suo sedile a rischio.


Si dice infatti che nel contratto dell’australiano, figlio del campione del motomondiale Mick Doohan, ci sia una clausola che permetta ad Alpine di scaricarlo dopo sei gare se i risultati non sono quelli aspettati. Con Doohan già in pista per l’ultimo round di Abu Dhabi, sarebbero solo cinque i round da disputare per provare al team di Flavio Briatore che è il pilota perfetto, altrimenti l’imprenditore italiano è già pronto a chiamare Franco Colapinto, pilota di riserva della squadra transalpina. Una clausola che mette già sotto pressione il pilota classe 2003 e ancora più in competizione con l’argentino (di cui il manager ha già voluto mettere le mani avanti per spiegare quanto queste speculazioni non siano vere e anzi, nocive per i due giovani). “Onestamente io non ci penso a questi rumor, lo so cosa c’è scritto nel mio contratto” ha commentato il giovane australiano. “Io devo dare il massimo in ogni caso, indipendentemente da chi vuole il mio sedile. E sono in tanti, non solo Franco, che vuole il mio e anche quello di Pierre Gasly. Capibile, dato che l’anno scorso ero io a volere i loro” ha concluso scherzando. E per Flavio Briatore le sentenze non si fermano a Jack Doohan: "In Ferrari non avrei mai preso Lewis Hamilton" ha svelato al Corriere della Sera.
A parlare di tutta la nuova generazione è stato anche Helmut Marko, il consulente della Red Bull, che intervistato da ServusTV, ha detto la sua sui rookies del 2025: Kimi Antonelli, Isack Hadjar e Ollie Bearman giocano in Classe A, sono i più competitivi e promettenti (anzi, l’austriaco ha paragonato l’italiano a un piccolo Max Verstappen), mentre Jack Doohan fa parte dell’ultima classificazione - “Non durerà neanche una stagione”. Gabriel Bortoleto è invece di classe B: bravo perché ha vinto la Formula 2, ma non convincente del tutto perché lo ha fatto con solo una vittoria in tutta la stagione e secondo Marko deve darsi una svegliata. A Melbourne allora il brasiliano non ci ha pensato due volte a rispondere al consulente della Red Bull: “Non mi interessa, me l’hanno già detto e tanto mi piacciono le sfide. E poi lui in Formula 1 ha portato sì tanti buoni piloti, ma anche tanti talenti sbagliati. Quindi non ha sempre ragione”. Non le manda a dire quindi il pilota della Sauber, che ha sicuramente tirato fuori il carattere dalla sua timidezza che lo ha sempre contraddistinto - soprattutto con il supporto di Fernando Alonso che invece lo ritiene il migliore tra tutti i debuttanti.
La stella del paddock però rimane sempre il piccolo Kimi Antonelli che non solo ha già migliaia di fans anche in Australia, ma il supporto e la stima di tutti i suoi colleghi. Proprio Helmut Marko lo ha paragonato al quattro volte campione del mondo Max Verstappen: “Toto Wolff vuole replicare la storia di Verstappen alla Mercedes. Nonostante ciò, entrare subito in un top team sarà una sfida per lui perché ha tanta pressione. Ma in termini di potenziale è sicuramente un gran pilota”. E ha tutto il supporto anche di George Russell, il fratello maggiore perfetto nell’avventura con la stella a tre punte, che fin dal primo giorno lo ha aiutato e difeso da chi pensa che il suo debutto sia troppo ambizioso. “Kimi è un pilota fantastico, l’ho già detto e lo ripeto” viene riportato da Motorsport.com. “Non mi sento più veloce rispetto a quando avevo diciotto anni, ho solo molta esperienza in più. Questi rookies sono forti, lo abbiamo visto anche con Bearman e Colapinto lo scorso anno. E poi, per me fu un po’ più difficile perché debuttai con una vettura poco competitiva, ma Max e Charles no: fin da subito sono stati veloci. Perché anche Kimi non dovrebbe esserlo?” ha commentato il britannico.

Chi il passo non l’ha mai perso dal giorno del suo debutto e conferma la tesi di Russell (anche se al pilota della Mercedes non farebbe piacere dati i trascorsi dei due) è Max Verstappen, che la sua decima stagione in Formula 1 la comincia con la calma zen e il sarcasmo di un veterano. Il più sereno in sala stampa anche se è quello con più incertezze sulla propria vettura, da cui è rimasto deluso dopo i test in Bahrain, ma che sa come giocare tutte le sue carte nel modo corretto. “Al momento è impossibile dire come andrà la stagione. Ora non abbiamo la macchina più veloce, ma tra qualche gara chissà” ha detto l’olandese, “La stagione è lunga”. E poi, basta pensare all’anno scorso, aggiunge: “La mia risposta sarebbe cambiata dal Bahrain ad Abu Dhabi, quindi tutto può evolvere in Formula 1”. Non c’è tregua quindi per la fame del quattro volte campione del mondo, che nel 2025 non dovrà solo lottare per il titolo ma anche aspettare la nascita di sua figlia, prevista per l’estate. E con il commento di Lando Norris proprio sull’olandese, il suo avvertimento è facilmente capibile: “Max è il pilota più difficile con cui lottare, perché indipendentemente da tutto non ha paura di superare il limite. Io l’anno scorso mi sono fatto mettere i piedi in testa”. Con un media day così dal Gran Premio d’Australia ci si possono aspettare solo che scintille.

