A diciotto anni c’è chi trova il primo lavoro e chi invece pensa a quale università frequentare. Poi c’è Kimi Antonelli, che a diciotto anni correrà il suo primo Gran Premio di Formula 1 come pilota della Mercedes, in Australia, quasi assicurandosi di già la top 10 considerando i risultati dei test e la performance della monoposto. Una realtà ben diversa è quella del bolognese, che la prima volta nel paddock ci è entrato quando aveva appena un mese e che ora si prepara a viverci per almeno ventiquattro weekend. Una carriera che lo ha visto iniziare a correre un po’ per caso, con l’ostilità di papà Marco, pilota in primis, che l’anno scorso ci ha raccontato di come avesse paura per lui - perché il mondo del motorsport non sempre sorride a chi ha talento. Un caso che però si è rivelato il destino del piccolo Andrea, veloce sui kart, seguito da Toto Wolff e dalla Mercedes ancor prima di salire su una monoposto e ammirato anche da tutti i suoi avversari, che in lui hanno sempre riconosciuto un talento diverso. Ora sul box di fianco a quello di George Russell non c’è più il nome di Lewis Hamilton, ma di Kimi Antonelli e con il weekend ormai dietro l’angolo, l’italiano è davvero un pilota di Formula 1.

La realizzazione di quello che sta succedendo arriva adesso, ma per Antonelli la stagione è iniziata ormai da tempo: tra test, visite in fabbrica, allenamento al simulatore e giornate di media training, non c’è stato un attimo di tregua per il pilota Mercedes. Sulla griglia di Melbourne, Kimi non sarà l’unico rookie: insieme a lui debuttano Ollie Bearman, Isack Hadjar, Jack Doohan e Gabriel Bortoleto, per completare una delle stagioni che più rinnovano la propria lineup degli ultimi vent’anni. Il gruppo dei rookies non solo è un osservato speciale quindi per il primo round del 2025, ma ha anche partecipato a una serie infinita di attività insieme, come dimostra l’ultimo video postato sulla pagina Instagram della Formula 1: una serie di domande per ognuno, fino a chiedere “Chi è il rookie con cui vuoi battagliare durante la stagione?”. Il nome di Antonelli è stato fatto subito da Ollie Bearman, pilota della Haas che fino allo scorso anno ha corso con l’italiano nel team Prema in Formula 2, mentre la risposta di Kimi è stata unica: “Fernando Alonso, è un rookie anche lui” ha esclamato ridendo, lasciando senza parole anche la conduttrice. “Io non ero ancora nato quando lui era davvero un rookie” ha continuato, con il supporto di Jack Doohan che “Alonso è rookie per il secondo centenario della sua carriera”. Tra il meme che racconta di un Fernando Alonso più giovane e competitivo della metà della griglia - quando in realtà al momento è il pilota più anziano - e la voglia di combattere di Antonelli, il video ha fatto subito il giro del mondo, dimostrando la serenità con cui l’italiano si sta giocando il tutto per tutto.
Ed effettivamente, chi dovrebbe sentirsi a suo agio nel paddock di Formula 1 se non Kimi Antonelli? Lui che tra i carrelli di gomme e le taniche di benzina ci è cresciuto, con papà Marco impegnato a correre e a gestire il suo team, Antonelli Motorsport, e mamma Veronica, sempre in pista per supportare i suoi uomini. "Lo addormentavo nel passeggino mentre rombavano le macchine nel box” ha raccontato proprio Veronica a Il Giornale, in un’intervista con Maria Guidotti che svela cosa vuol dire essere la mamma di un pilota di Formula 1. “Marco aveva sempre detto di non volerlo far correre. Era un modo per proteggerlo dalla sua stessa delusione di non esser riuscito a fare carriera da pilota professionista, nonostante il talento e i risultati”. Quando però il proprio destino è già stato in parte scritto c’è poco da fare: “L'ho sempre accompagnato io e in quegli anni ho provato a dissuaderlo perché pensavo impossibile arrivare dove siamo adesso. Lui mi guardava come a dire 'ma questa è matta!'. In cuor suo sapeva che quella era la sua strada”.
“Kimi è unico: estroverso, allegro, altruista” continua Veronica: “È buono ma sveglio. Se sbaglia, cerca subito di imparare la lezione perché vuole dimostrare a se stesso che è capace e a Mercedes che non si è sbagliata”. E non si arrende mai, perché in tutti questi anni di competizioni, a differenza della maggior parte dei suoi colleghi, Antonelli non ha mai lasciato la scuola e proprio a giugno dovrebbe aspettarlo la maturità. Perché Kimi è così: tenace e inarrestabile ma sempre con il sorriso e la gratitudine per tutto quello che ha avuto finora. Quel bimbo che nei paddock italiani tutti conoscono e tutti salutano, non perché è il più veloce, ma perché è sempre pronto a fare due chiacchiere. “A Spa nel tragico weekend dove perse la vita Dilano Van't Hoff, Andy vinse la sua prima gara in FRECA.” racconta poi Veronica. “Non aprì bocca per 2 giorni. Alla fine mi confessò che gli dispiaceva tantissimo, ma che non aveva mai dubitato di continuare a correre”.

