Lo aveva detto Lando Norris, la Ferrari sarebbe andata forte in Australia: gli faceva paura, ma era troppo presto per capire se effettivamente il britannico avesse ragione. E invece, proprio come aveva previsto il pilota della McLaren, a dominare il venerdì di Melbourne è stato Charles Leclerc, che ha fatto segnare il giro più veloce della giornata durante la seconda sessione di prove libere. Non è soltanto il risultato che fa onore al pilota della Ferrari però: bisogna considerare tutto l’insieme, il modo in cui il monegasco ha affrontato le prime due sessioni come un vero fuoriclasse, a suo agio con la SF-25, che ci mette del suo essendo ben bilanciata e veloce, e con il tracciato, su cui già vanta la vittoria arrivata nel 2022. E con i dati alla mano, sembra anche che la Ferrari avesse scelto un approccio ancora conservativo, per dare il massimo durante il sabato, giorno in cui si disputeranno anche le prime qualifiche dell’anno.

“Oggi il feeling con la vettura è stato ottimo e la giornata possiamo considerarla positiva, anche se c’è ancora qualcosa da migliorare sul bilanciamento, ma è una cosa comune a tutte le squadre perché le monoposto sono ancora relativamente nuove quindi dobbiamo capirle fino in fondo” ha commentato Leclerc dopo la sua performance. “È troppo presto per trarre conclusioni, domani capiremo meglio e sì, punteremo alla pole position” ha concluso il monegasco, che ha le idee chiare sul da farsi. Dall’altro lato del box della rossa invece, Lewis Hamilton ha portato a casa prima un dodicesimo e poi un quinto posto, in due sessioni che hanno permesso al britannico di prendere le misure con la SF-25. Ai microfoni della BBC, il sette volte campione del mondo è stato onesto: “Puntare alla pole position per me è un po’ presto perché devo ancora conoscere bene la vettura, ma mai dire mai”. Le due rosse hanno lavorato anche sul passo gara, che sembra promettere bene per la gara di domenica, ma dovranno comunque tenere gli occhi aperti, perché la minaccia McLaren rimane ben salda.

Infatti, ad essere il più veloce della sessione del mattino è stato Lando Norris (comunque un secondo più lento rispetto al tempo di Leclerc del pomeriggio, 1:16.439), che nonostante la buona performance della sua monoposto, in seconda e terza posizione nelle FP2, non è soddisfatto: “Abbiamo una buona base, però non sono contento. Non ho tanta fiducia perché non siamo ancora abbastanza costanti soprattutto con la vettura scarica di benzina” ha commentato il britannico. La McLaren, se più debole in proiezione qualifica, rimane la più forte sul passo gara: confermato sia da Norris che da Piastri, la MCL39 è agile nei primi due settori e perde solo qualcosina nei confronti della Ferrari nell’ultima parte del tracciato australiano. A sentire le parole dei vari team però, è proprio la rossa da tenere d’occhio.
In casa Red Bull invece secondo Helmut Marko bisogna puntare alla seconda fila, dato che non sorprende dopo i dati raccolti nei test del Bahrain. Infatti, il consulente della Red Bull ha raccontato di come la prima giornata in Australia sia andata esattamente come avevano previsto: dietro alle McLaren e alle Ferrari. Se per come lo racconta l'austriaco sembra quasi un fattore sotto controllo, mentre spera nell'arrivo della pioggia durante la domenica che potrebbe aiutare la prestazione di Max Verstappen, quest'ultimo non è per niente contento della performance della RB21. Ai microfoni di F1TV, l’olandese è stato severo: “Onestamente non eravamo messi così male con il bilanciamento e non ho avuto neanche particolari problemi. Ma comunque non siamo riusciti a trovare aderenza in pista e ho faticato a far funzionare tutte e quattro le gomme. Questo significa che non siamo in lotta”.

Non sono sorpresi quindi nel Lando Norris né Max Verstappen, perché la vera sorpresa in Australia la si trova tra le retrovie. Infatti, sono tanti i team che durante l'inverno sembrano essere riusciti a fare un grande passo in avanti e a migliorare la propria competitività, a partire dalla Williams di Carlos Sainz e Alexander Albon. Nonostante il serbatoio particolarmente scarico, come raccontato dal team principal James Vowles, i due si sono fatti notare particolarmente in entrambe le sessioni con una vettura che sembra essere davvero cresciuta rispetto al 2024. Stesso discorso vale per le Visa Cash App Racing Bulls di Yuki Tsunoda e, soprattutto, di Isack Hadjar, a tratti più veloci delle sorelle maggiori della Red Bull (che però, come spiegato da Helmut Marko, non hanno ancora liberato tutti i cavalli della Power Unit a differenza della squadra con sede a Faenza). Il migliore tra i rookie del venerdì è stato proprio il francese, mentre Gabriel Bortoleto e Jack Doohan si sono dovuti adattare fuori dalla Top 10. Kimi Antonelli invece si è raccontato contento e soddisfatto, ma anche onesto nell’apprendimento: “La C5 è una gomma che non ho mai usato e soprattutto il riscaldamento è difficile. È un po’ troppo presto per dire cosa sia possibile fare in questo weekend, però oggi è stato un giorno positivo”. Errore invece per Ollie Bearman, che durante la prima sessione di prove libere è finito in barriera con la sua Haas.

