“Ero in curva 8 in queste FP1 e sì, con per Pecco Bagnaia c’è tanto lavoro da fare, mentre su Marc Marquez direi che ci siamo”. Lo ha detto Manuel Poggiali, coach di Ducati, subito dopo la bandiera a scacchi delle FP1, mentre i piloti in pista stavano ancora provando le partenze sull'asfalto un po' asciutto e un po' bagnato che ha caratterizzato il turno. Quella del due volte campione del mondo sembra la sintesi perfetta di un primo turno in pista che mette da subito davanti a un dato impressionante: Marc Marquez e Pecco Bagnaia sono a più di un secondo e tre l’uno dall’altro. Uno primo e l’altro addirittura sedicesimo. Il resto lo hanno raccontato le immagini di due moto che di fatto sono identiche, ma che si sono comportate in maniera completamente opposta: la Desmosedici di Bagnaia in evidente difficoltà in frenata e con la tendenza a allargare in uscita di curva, quella di Marquez, invece, un fuso nonostante l’asfalto balordo del circuito di Termas de Rio Hondo.

Sì, la differenza potrebbe averla fatta proprio un asfalto che in Argentina ha sempre messo a dura prova i piloti nei primi turni, salvo poi gommarsi e diventare meno infido con l’andare avanti del week end. C’è da dire, poi, che Bagnaia ha sempre faticato un po’ in ogni inizio di stagione e che non è certo la prima volta in cui è stato protagonista di venerdì da dimenticare che si sono poi trasformati in domeniche esaltanti. I problemi ci sono, come ha detto anche Poggiali sono evidenti, ma nessuno in Ducati è particolarmente preoccupato, così come Pecco sembra non aver perso la serenità di chi comunque è consapevole che il vero mondiale comincerà dal Qatar. I punti lasciati per strada, però, saranno importanti sin da subito e di sicuro avere dall’altro lato del box un Marc Marquez in questo stato di grazia rischia di rivelarsi pericoloso. Non tanto per la rivalità, visto che è di professionisti e grandissimi campioni che si parla, quanto per il rischio di perdere la bussola, visto che Bagnaia, vedendo i dati di Marquez, potrebbe cadere nella tentazione di utilizzare set up che rischiano di fargli perdere la bussola piuttosto che renderlo più performante. Con le FP1 che, comunque, servono sì a offrire indicazioni, ma non compromettono nulla, visto che ci sono ancora le prequalifiche del pomeriggio e le qualifiche di domani, prima di fare sul serio nella Sprint e nel GP. E con la consapevolezza che, al di là dell’impressionante stato di grazia di Marc Marquez, essere la penultima delle Ducati non è la posizione realistica del vice campione del mondo italiano.
I temi offerti, però, restano e, al di là del confronto tra i due del Team Lenovo, a colpire in questo venerdì è soprattutto la Honda, che ha piazzato ben tre piloti in top 10. La parte del leone l’ha fatta Johann Zarco, secondo, l’unico a tenere il passo di Marc Marquez in questo primo turno, con Luca Marini sesto e Joan Mir nono. Proprio Mir ieri in sala stampa s’era lasciato sfuggire una frase che sul momento ha fatto un po’ sorridere, ma che oggi, guardando la classifica delle FP1, ha decisamente più senso: “senza le Ducati questa Honda lotterebbe per la vittoria”. E’ in effetti così, visto che anche il terzo e quarto tempo di giornata l’hanno strappato due Ducati, con gli “ormai soliti” Alex Marquez (0,271 secondi di distacco da Marc) e Franco Morbidelli (0,471 di distacco), entrambi sembrati perfettamente a loro agio sull’asfalto scivoloso di Termas con le Desmosedici 2024.
Un altro che sarà sicuramente della partita, nonostante un quinto tempo che a giudicare dal gran passo mostrato potrebbe essere bugiardo, è Marco Bezzecchi. Il pilota dell’Aprilia ha chiuso quinto con un time attack in cui lui stesso ha ammesso di aver commesso qualche sbavatura. L’italiano ha già vinto in Argentina nel 2023 e sono in molti a indicarlo come l’unico vero “anti Marquez” in questo ritorno sul circuito di Termas, anche perché l’Aprilia sembra aver superato quel nervosismo che era tipico della RS-GP in circuiti con poco grip.
Nei dieci di giornata, comunque, ci sono ancora una volta tutti i marchi, a dimostrazione del maggiore equilibrio di questo inizio di 2025, con Jack Miller prima Yamaha in settima posizione e Maverick Vinales e Pedro Acosta rispettivamente nono e decimo con le KTM. Per quanto riguarda la seconda metà della classifica di giornata, in undicesima posizione c’è l’altra KTM di Brad Binder, seguita dalle due Yamaha ufficiali di Alex Rins e Fabio Quartararo, che a Termas, come confermato da Massimo Meregalli a Sky, stanno provando un telaio che era stato già testato a Sepang, ma scartato per il primo GP a Buriram. Dietro le due Yamaha, Fabio Di Giannantonio mette le ruote della sua Ducati del Team Pertamina Enduro VR46, con il pilota romano che non è ancora nelle migliori condizioni fisiche dopo l’intervento chirurgico subito a febbraio in seguito all’incidente avuto nel day 1 dei test di Sepang. Ai Ogura, il grande protagonista di Buriram, ha invece chiuso le FP1 con il quindicesimo tempo, appena avanti a Pecco Bagnaia, che si è lasciato alle spalle Fermin Aldeguer, seguito da Miguel Oliveira, Somkiat Chantra, Raul Fernandez, Enea Bastianini e Lorenzo Savadori.
