Se le interviste avessero una colonna sonora, Cuoricini – il tormentone di Sanremo 2025 - sarebbe la colonna sonora perfetta dell’intervista appena rilasciata da Pedro Acosta a As.com nella sala stampa del circuito di Termas de Rio Hondo. Solo che i cuoricini non sarebbero per KTM, il marchio di cui Acosta porta i colori, ma per Gigi Dall’Igna e la Ducati. Che il fenomeno spagnolo abbia messo una sorta di ultimatum per la casa austriaca e che non intenderà pazientare oltre il 2025 è cosa nota, ma adesso sembra che Acosta sia definitivamente uscito alla scoperto sui sogni che ha: guidare una Ducati.

“Gigi Dall'Igna – ha detto il 37 della MotoGP - è un passo avanti agli altri. Questo è evidente. Alla fine è stato lui a inventare molte delle cose che tutti noi utilizziamo oggi, come i vari dispositivi, e tante altre soluzioni. Magari anche adesso hanno qualcosa sulle Ducati che non sappiamo. Quando inventi qualcosa, sei sempre un passo avanti a tutti gli altri. All'inizio nessuno aveva le ali e in seguito tutti i marchi iniziarono a montare piccoli spoiler. Ricordo che l'anno in cui Lorenzo debuttò con la Ducati ci furono delle lamentele perché gli spoiler erano così grandi che ci si poteva infilare un braccio dentro e si vedevano solo i parafanghi. Sono un passo avanti. Cosa mi piace della Ducati? Vorrei poterne provare una per poter dire cosa mi piace di più di quella moto”.

Sì, Pedro Acosta ha candidamente ammesso che vorrebbe provare una Ducati. E siccome niente in MotoGP è mai per caso, viene da pensare all’offerta faraonica che, a quanto si dice, Honda avrebbe messo sul piatto per il giovane campione della KTM. Sembra quasi che l’uscita di Acosta sia un mezzo appello del tipo: non prenderò in considerazione offerte o proposte fino a che non avrò capito se Ducati potrebbe essere o no interessata a me. Se andrà via da KTM, travolto dalla tremenda crisi che il marchio austriaco sta vivendo, è una Desmosedici la moto che Pedro Acosta vuole. “Mancano due anni alla scadenza del mio contratto – ha tagliato corto lo spagnolo – vedremo cosa succederà”. E’ noto, però, che Acosta potrebbe svincolarsi già a fine 2025 esercitando una opzione prevista nel suo accordo con KTM e quei due anni non sono un margine di sicurezza abbastanza pesante per una casa costruttrice che sta cercando investitori esterni per garantirsi un futuro di vittorie nel racing e in particolare in MotoGP.
In una recente intervista a MOW, anche Francesco Guidotti, ex team manager proprio di KTM, s’è detto quasi certo che Acosta e il suo manager si stiano guardando intorno e rimane difficile, visto il corteggiamento appena iniziato, che Ducati non prenderà in qualche modo in considerazione l’ipotesi di portare lo spagnolo a Borgo Panigale, magari in una delle sue squadre satellite. Il presente, però, si chiama KTM e Acosta sembra non voler guardare oltre il prossimo gran premio in Argentina. Anche perché c’è un inizio pessimo da riscattare e, soprattutto, ci sono già due compagni di marchio davanti a lui in classifica: Brad Binder e Enea Bastianini. Due che parlano poco e quando lo fanno è solo e esclusivamente al presente e al lavoro da fare che si riferiscono. “In Argentina all’inizio sarà dura – ha detto Binder – perché qui l’asfalto è sempre un po’ scivoloso, ma poi i andrà a migliorare. Noi dobbiamo lavorare su come fermare in maniera più performante la nostra moto, poi i risultati arriveranno”. Parole, quelle del sudafricano, riprese quasi in fotocopia da Enea Bastianini. “In generale –ha detto l’italiano - non ho ancora trovato feeling con la RC16. Ci sono ancora cose che devo capire e è come se mi stessi muovendo in un territorio inesplorato. Avevo già corso in Argentina in passato, ma due anni fa non c’ero per via dell’infortunio, quindi non guido su questa pista da tanto tempo e questo mi fa vivere una situazione strana, perché non ho la minima idea di dove andare a parare. Per ora non ho altri obiettivi se non quello di guidare, ma questo vale soprattutto per venerdì, poi le cose, come successo anche a Buriram, spero potranno essere diverse”.
