I denti che fanno male conviene toglierseli subito. Viene da dirlo dopo aver visto la conferenza stampa dei piloti della MotoGP che inaugura il week end di Termas de Rio Hondo, visto che proprio in apertura dell’evento c’è stato un intervento del campione del mondo, Jorge Martin. E quello che il numero 1 dell’Aprilia ha detto, nonostante fosse in qualche modo già noto e prevedibile, ha fatto calare il silenzio: “A Austin non ci sarò”. Dopo il GP inaugurale in Thailandia e l’assenza in Argentina, quindi, il campione del mondo ha già annunciato che anche in Texas la sua moto sarà ancora affidata al collaudatore Lorenzo Savadori. E, a questo punto, non è difficile neanche immaginare che potrebbe tornare non i Qatar, ma addirittura a Jerez.

“Sicuramente sto soffrendo – ha detto Martin nel suo intervento - non è il mio momento migliore. Sto facendo un po’ di fatica, non sto recuperando con la velocità che vorrei. Mi piacerebbe esserci, ma ad Austin non ci sarò. Non so se potrò esserci in Qatar, è ancora troppo presto per dirlo. Sicuramente vorrei testare le mie condizioni prima di tornare in gara, perché non mi sento ancora al massimo. Ci sto lavorando“. Il dottor Angel Charte l’aveva detto: l’infortunio di Martin è delicato e richiede il massimo dell’attenzione per scongiurare conseguenze che potrebbero compromettergli la carriera e condizionargli il resto della vita. In Aprilia, come detto sin dal primo momento dal CEO, Massimo Rivola, nessuno mette fretta e, anzi, il consiglio è quello di prendere tutto il tempo che servirà. Ma è chiaro che il momento è quello che è, perché niente fa più male a un pilota del senso di impotenza che si prova quando l’unica cosa da fare è aspettare.
Il campione del mondo, come ha raccontato anche Max Biaggi in una recente intervista a Sky Sport, sta lavorando come un matto tra sedute dall’allenamento e fisioterapia, anche con sedute di oltre sei ore al giorno. Ma i mezzi di sintesi applicati in sala operatoria sono piccolissimi e ogni sforzo non monitorato potrebbe complicare il quadro generale e compromettere il recupero. “L’Aprilia – ha detto Biaggi – ha bisogno di lui perché è il nostro pilota di punta. Ma tutti sappiamo che per tornare deve essere almeno al 90% della forma. Non avrebbe senso tornare con una forma fisica appena sufficiente: gli infortuni che non vengono curati bene possono ripresentarsi. Jorge mi ha detto che lavora sei ore al giorno, spero che sia in forma per il Qatar”. La mancanza si sente, quindi, ma nessuno ha intenzione di provare a forzare i tempi. Anche perché in Aprilia c’è la consapevolezza che le soddisfazioni potranno arrivare anche mentre si aspetta il ritorno del numero 1.
“Bezzecchi – ha concluso Biaggi - ha una storia vincente in Argentina e anche Ogura ha dimostrato di essere veloce. Al momento, Aprilia sembra essere l'antagonista principale della Ducati. Per quanto riguarda Marco Bezzecchi, bisogna dire che non è mai facile cambiare meccanismi e abitudini quando si passa da un costruttore all'altro, ma secondo me quando arriverà in Europa potrà fare qualcosa di importante". E probabilmente, a quel punto, potrà farlo anche insieme a Jorge Martin, che nel frattempo sembra avere la stessa convinzione di Biaggi: “E’ dura vedere le gare da casa, mi dispiace e mi anno, ma i ragazzi ci faranno divertire e ovviamente faccio il tifo per l’Aprilia”.