Matt Birt, maestro di cerimonie della MotoGP sui canali Dorna, legge qualche statistica sul GP d’Argentina come un comandante d’aereo intento ad illustrare la procedura di decollo. A Bagnaia dice che a Termas de Rio Hondo non è mai andato oltre il quinto posto, Pecco batte forte le dita sullo sgabello e annuisce. Alla sua destra, al centro della stanza, c’è Marc Marquez, una doppietta in Thailandia e il primo posto in campionato. Più in là il fratello Alex, secondo in gara e così nel mondiale. Tre Ducati, due fratelli. Dietro di loro, probabilmente, si prepara ad affacciarsi un’Aprilia sempre veloce in circuiti con poco grip. Il che, tuttavia, è la motivazione per cui Marc Marquez potrebbe dare qualcosa come un secondo al secondo nel primo turno del venerdì, esattamente come aveva fatto lo scorso anno ad Aragon. Quando gli chiedono se potrà fare una seconda doppietta, lui non si nasconde più di tanto: “Lo scopriremo, siamo partiti molto, molto bene in Thailandia con questa doppia vittoria, importantissima. In tanti hanno parlato di questo risultato ma dobbiamo continuare a lavorare. Qui sono andato spesso forte, però ho anche fatto degli errori. Vediamo di partire nel modo migliore nelle FP1”.

Quando dice di aver fatto anche degli errori significa una cosa soltanto: sono il primo avversario di me stesso. Perché lo scorso anno, quando doveva aggiungere un ma di circostanza sulle sue previsioni per il weekend, tirava in mezzo Pecco Bagnaia e Jorge Martín, ora non lo fa e non perché lo spagnolo è ancora infortunato. “Qui la pista migliora, il grip cresce durante il weekend e devi adattarti. Io cerco di trovare il limite, l’equilibrio della Ducati è fantastico e funziona sempre benissimo, sia con tanto che con poco grip. Io chiaramente preferisco poco grip, per il mio stile di guida. Primo nel mondiale dopo tanti anni? Bello, sono rilassato e fiducioso, sto bene con la moto e con la squadra, la comunicazione funziona perfettamente ma ci sono ancora 21 gare, è lunga”.
Poi parla Alex, attualmente l’uomo che sta interpretando meglio la Desmosedici GP24. “Sarà diverso rispetto alla Thailandia, dobbiamo continuare a lavorare per partire orte già dalla FP1. Credo che Marc e Pecco abbiano più cose sotto controllo rispetto a me, piccole cose. Pecco può fare quello che vuole con la moto, Marc ha punti forti e lui anche. Marc dice che posso vincere delle gare? Se lui mi lascia vincere certo. A parte gli scherzi, stiamo lavorando bene. La vittoria è difficile, bisogna fare tanto insieme. Ma abbiamo tutto per farcela, dobbiamo prenderci i tempi giusti”.

Tocca a Pecco, gli sbattono in faccia il video in cui dice che vuole capire cosa è successo, quando chiaramente parla della gomma posteriore che è risultata lontana dalle aspettative per diversi piloti. “Abbiamo fatto un buon weekend e lavorato bene rispetto a quello che potevamo controllare”, ha detto Pecco, per poi aggiungere che “Altro invece non ha funzionato al meglio”. Messaggio chiarissimo.
“Dobbiamo ancora migliorare”, ha continuato poi. “Il terzo posto non era il mio obiettivo ma tutto sommato non è andata male. Qui dovrò lavorare di più e adattarmi alla situazione, abbiamo fatto due giri di track walk e la pista non è nelle migliori condizioni. Dobbiamo cercare di essere competitivi dalla prima sessione. L’ultima volta sono caduto mentre ero secondo, non stavo neanche spingendo troppo. L’anno prima invece hofatto tanti errori, sia in qualifica che in gara. Mi piace guidare qui e mi piace il layout, penso si adatti bene al mio stile di guida. Rispetto alla Thailandia penso che sarò veloce, però mi aspetto anche le Aprilia e KTM”.
A questo punto irrompe Jorge Martín in collegamento col telefono da un’ Aston Martín: non ci avevamo mai pensato, eppure è decisamente la macchina giusta per lui. “Sto soffrendo”, racconta. “Non è il mio momento migliore, non sto recuperando come vorrei. Mi piacerebbe essere ad Austin ma non ci sarò, è presto anche per parlare del Qatar. Vorrei fare dei test prima di tornare in gara perché non mi sento benissimo. Guardarla da casa… e anche questo weekend tiferò per Aprilia, sperando che i ragazzi si avvicinino alle Ducati. È stato un po’ più noioso senza di me, però credo che i piloti possano regalare un bello spettacolo”. La sensazione, dovendo scommettere la metà di una miseria, è che lo rivedremo a Jerez, quindi dopo aver rinunciato anche al Qatar. Così, i piloti in conferenza stampa gli mandano un messaggio. Marc Marquez gli dice che fa bene, Alex si accoda. Pecco lo stesso.
Così, un giornalista chiede a Pecco Bagnaia cosa gli manca per andare forte come Marc Marquez. Lui risponde con una calma da asceta: “In Thailandia ho faticato già dal primo giorno di test, non abbiamo finito il lavoro e abbiamo dovuto farlo nel weekend, non ero pronto per lottare con un pilota pronto come Marc. Poi ho migliorato, ma non è bastato per lottare con lui. In Malesia è stato diverso, sono andato subito forte. Ma ho imparato una lezione importante: dovevo finire la gara nel miglior modo possibile e in questo caso era un terzo posto. Magari potevo fare secondo, ma non sono stato abbastanza veloce per arrivare ad Alex”.
Prima di chiudere ai piloti viene chiesto un parere sulla notizia della settimana, ovvero il cambio di fornitore per gli pneumatici della MotoGP, visto che a fine 2026 Michelin lascerà il posto a Pirelli: “Ho già provato il passaggio da Bridgestone a Michelin e non mi piace cambiare”, comincia Marc Marquez. “Pirelli farà un bel lavoro, ma devi comunque adattarti. All’inizio con Michelin facevamo brutte cadute, non sono contento del cambio però dobbiamo ringraziare Michelin che ci ha dato ottime gomme e Pirelli che ne prenderà il posto”. Gli altri due se la cavano dicendo che loro, invece, non hanno mai vissuto il cambio di fornitore. Poi parlano della foto di gruppo, dell’idea di rifarla con Jorge Martín. E di un track walk pieno di fango. A giudicare da come hanno parlato, a fermare Marc Marquez in Argentina può esserci solo Marc Marquez.

