La F1 è giunta ad una stretta. Se l’anno scorso si poteva entrare nel paddock grazie al solo tampone molecolare per il Coronavirus, a partire dal Bahrain il prossimo 20 marzo tutti, senza eccezioni, dovranno essere vaccinati. In pratica quindi non ci sarà alcuno spazio per chi rifiuta l’iniezione: “La direzione della F1 richiederà che tutto il personale viaggiante sia completamente vaccinato e non concederà esenzioni", le parole di un portavoce riportate da Quotidiano Nazionale.
Come detto, fino a pochi mesi fa, l’atteggiamento nei confronti della temuta puntura andava ancora a discrezione del singolo, che, nell’eventualità di approdo in un Paese con obbligo, poteva farsi sostituire. Per esempio ad Abu Dhabi era richiesta la doppia dose. Addirittura, per quanto concerne l’ingresso nella capitale degli Emirati Arabi Uniti, nella documentazione sanitaria da fornire all’ingresso era necessario segnalare quale fosse stato il farmaco inoculato e le rispettive date.
Considerato che il Circus è composto da migliaia di persone, c’è da crederci che questo diktat creerà non pochi problemi, anche se, da quanto si apprende, finora soltanto un membro dello staff si è dichiarato apertamente contrario alla vaccinazione. Stiamo parlando del pilota della medical car Alan Van der Merwe.
Qualora il sudafricano dovesse optare per la resistenza e rifiutare il vaccino, dovrà essere per forza di cose licenziato. Il 42enne di Johannesburg svolge il ruolo di addetto all’auto medica dal 2009.
Con l’obbligo vaccinale tuttavia dovrebbero essere allentate le bolle che hanno ingessato la categoria per due campionati. Ad esempio tutte le conferenze stampa ufficiali che si sono svolte, sia organizzate dalla FIA, sia quelle individuali dei team, hanno previsto il collegamento su zoom e dunque non si sono svolte mai in presenza.