"Mi hai fatto sognare Charles, mi hai fatto sognare" gli ha detto Bryan Bozzi, il suo ingegnere di pista, che ha pregato giro dopo giro di riuscire a completare quella che è sembrata una grande impresa fin da subito. Il Tempio della Velocità è tornato a tingersi di rosso, con il beniamino dei tifosi, Charles Leclerc che con una magia è riuscito a tagliare la linea del traguardo per primo dopo ben cinque anni di digiuno sul terreno di casa. Una stagione che aveva iniziato bene, con addirittura la vittoria alla sua gara di casa, il Gran Premio di Monaco, e poi delle settimane di buio e difficoltà, dove sembrava perso e in alto mare. La pausa estiva però lo ha visto rinascere e l’arrivo a Monza è stato dieci volte più prezioso che mai. E, insieme alle lodi che si merita, bisogna fare un applauso anche a tutta la Scuderia Ferrari, perché per la prima volta ha rischiato il tutto per tutto e, con la fortuna che aiuta gli audaci, è arrivata la gara perfetta.
Il weekend di Monza è sempre stato davvero difficile per Charles Lecerc, soprattutto dopo la vittoria del 2019, la sua seconda in carriera, che aveva stabilito uno standard da rispettare per tutti gli anni successivi. E la pressione, il dolore nel non poter dare lo stesso orgoglio nel 2020, poi nel 2021 e negli anni successivi, in cui prima mancava la competitività della vettura e poi la concentrazione del monegasco, proprio l'anno scorso nel mirino delle critiche per l'atteggiamento nei confronti del suo compagno di squadra che ha quasi messo a rischio il podio quasi scontato per la rossa. Che Charles Leclerc sia però cresciuto, cambiato e evoluto nell'ultimo anno è evidente, e già dai primi momenti in Italia lo hanno visto realista e determinato.
Pronto alla partenza, sveglio nella gestione, forse ambizioso con il pit stop, arrivato cinque giri prima del previsto. Poi si è accesa una luce al muretto della Ferrari, che gli ha fatto credere nelle proprie potenzialità e decidere di andare lungo con una sosta sola, al contrario del resto della griglia. E ciò che stupisce, è che gli pneumatici di Leclerc sono arrivati sì, usurati, ma capaci di farlo spingere ancora negli ultimissimi giri, segno di una gestione perfetta della gomma da parte del monegasco e dell'ultimo difetto rimasto ormai cancellato. Che racconta di un pilota pronto a rendere orgogliose le trecentomila persone presenti a Monza.
"Credevo la prima fosse stata unica, ma questa vittoria è ancora più bella. Monaco e Monza sono le due gare che voglio vincere tutto l'anno e le ho vinte entrambe. Sto sognando" dice il monegasco appena sceso dalla vettura, tra gli abbracci dei suoi meccanici e le urla dei tifosi, accorsi subito sotto al podio per una delle invasioni di pista più romantiche di tutta la stagione. Perché a Monza si tratta sempre di quello: dell'amore e della passione di tutte quelle persone che nonostante tutto ci credono fino in fondo, che cantano l'inno a gran voce e si emozionano. Sorride furbo sul gradino più alto Charles, perché sta iniziando davvero a rendersi conto di quello che ha fatto. E mentre Monza si tinge tutta di rosso, il numero sedici lo sa: questa volta non è più solo un sogno, è la realtà.