La Honda ha partecipato agli shakedown di Sepang grazie alle concessioni di cui si è tanto discusso durante l'inverno e che hanno subito consentito alla Casa di Tokyo (e alla Yamaha) di cominciare il 2024 con due giornate di test in più rispetto agli avversari. HRC si è presentata in Malesia al completo: Luca Marini e Joan Mir nel box ufficiale, oltre a Johann Zarco e Taka Nakagami da Lucio Cecchinello, hanno provato in anticipo RC213V 2024. In pista con loro, in questa prima settimana di febbraio, c'erano le M1 ufficiali di Quartararo e Rins, la KTM del debuttante Pedro Acosta e tutti i collaudatori dei team factory (Michele Pirro per Ducati, Lorenzo Savadori per Aprilia, Cal Crutchlow per Yamaha, Pol Espargaró e Dani Pedrosa per KTM e Stefan Bradl per la stessa Honda). Il migliore al termine degli shakedown è stato Acosta (ne abbiamo parlato qui), che ha firmato un 1'58"189, distante meno di settanta centesimi dal record della pista di Pecco Bagnaia. I piloti Honda? Zarco si è fermato a due decimi dal rookie spagnolo, Mir a tre decimi, Marini a sei e Nakagami a quasi un secondo. La MotoGP, negli ultimi anni, ci ha insegnato che i fogli dei tempi, nei test, vanno afferrati con le pinze. Contano molto di più le parole dei piloti, le loro sensazioni, il linguaggio del corpo quando si presentano in zona mista per le interviste. E i quattro piloti Honda, al termine degli shakedown di Sepang, sorridono. Joan Mir, il cui sguardo l'anno scorso era spesso ombroso, ora sembra un'altra persona. In HRC si respira aria di rinnovamento, si intravede un raggio di sole in fondo al tunnel.
A dispetto delle novità visibili ad occhio nudo portate da Tokyo a Sepang (appendici aerodinamiche sul parafango e sul codone), ciò che sembra aver soddisfatto maggiormente i piloti si nasconde sotto la carena della RC213V 2024. Interessanti ed indicative, a tal proposito, sono le dichiarazioni di Taka Nakagami: "Il miglioramento più grande rispetto alla moto del 2023? Il carattere del motore, lo sento molto migliorato, molto più facile da controllare, ha un ottimo potenziale a anche una top speed più elevata. E poi tutti i piloti Honda sono della stessa idea, quindi sembra che abbiamo trovato una nostra direzione. Abbiamo molte cose da provare ma la prima impressione è stata abbastanza buona". Joan Mir, che più del giapponese è reduce da una stagione da incubo con la Honda, pare aver ritrovato fiducia in sella: "Onestamente non è male avere questo vantaggio e poter fare due giorni in più degli altri. Abbiamo provato molte cose come potete immaginare e c'è ancora tanto da provare. È stato un peccato che in entrambi i pomeriggi sia arrivata la pioggia, perché ha ostacolato un po' i nostri programmi. Credo che avremo davvero dei vantaggi con queste concessioni e adesso affronteremo i tre giorni di test già con un'idea della direzione che vogliamo prendere, e questo è molto importante. Vedremo se riusciremo a fare un altro step, se ce la faremo allora saremo molto vicini".
Con Marc Marquez e Alex Rins in uscita, la Honda ha accolto nel suo roaster di piloti Marini e Zarco. Ad accomunare Luca e Johann è la recente esperienza con la moto campione del mondo, la Ducati. In questo senso, dopo soli tre giorni sulla nuova RC213V, le loro parole sono incoraggianti. Cominciamo con quelle di Marini - come sempre preciso, analitico, realista e motivato: "Specialmente quest'ultimo giorno di shakedown è stato molto impegnativo. Penso che sia stato molto importante per capire la direzione che bisogna prendere con questo nuovo progetto. Abbiamo un buon potenziale, ma ancora tanto lavoro da fare. Le differenze con la Ducati? Sono abbastanza grandi, ma penso che dobbiamo concentrarci sul risolvere i nostri problemi uno per uno. Abbiamo ad esempio del margine di miglioramento in uscita di curva, dobbiamo provare a trovare più grip in trazione, più stabilità con il posteriore e forse un po più di carico aerodinamico con le alette. Stiamo cercando di lavorare intensamente sull'aerodinamica, perché tutti portano nuovano idee e nuovi pezzi ogni volta. Il programma per i test ufficiali? Non ho ancora parlato con il mio capotecnico, ma di sicuro abbiamo bisogno di trovare un setting migliore, perché sono appena arrivato, la moto è nuova, e dobbiamo far capire come far lavorare meglio le gomme. I prossimi tre giorni di test ci aiuteranno molto". Proprio sulla questione trazione, Johann - estremamente soddisfatto dei suoi shakedown malesi - pensa si possa migliorare molto, partendo dall'elettronica: "Questi primi due giorni sono stati meno impegnativi di quanto mi aspettassi a dir la verità, ma è stato davvero gradevole tornare in sella. Era molto caldo, ho sudato molto, ma sono felice. Alcune buone sensazioni che avevo riscontrato a Valencia si sono confermate qui. Abbiamo avuto tempo nel primo giorno di provare qualcosa sull'ergonomia e sulla posizione in sella, il secondo giorno, senza provare la nuova moto che va meglio, sono comunque riuscito ad ottenere un buon tempo. È un ottimo primo passo questo degli shakedown di Sepang, che mi dà molta motivazione per continuare a migliorare nei prossimi giorni. La nuova moto si guida molto bene, sono fortunato ad essere arrivato in Honda in questo momento. Ora sono curioso di capire dove saremo settimana prossima, quando tutti scenderanno in pista a Sepang. Penso che abbiamo ancora un buon margine sull'elettronica, abbiamo tante piccole cose da mettere insieme che però alla fine possono darci una grande mano".