A sentire gli specialisti il parere è unanime: Marc Marquez ne avrà come minimo fino a marzo. C’è chi prospetta scenari ancora peggiori, ma per quanto ci riguarda preferiamo essere ottimisti e stare nel miglior quadro possibile: il Cabroncito tornerà ad essere quello di prima, ma dovrà sottoporsi ad un percorso riabilitativo che durerà dai 4 a 6 mesi. L’inizio del mondiale 2021, quindi, è a rischio e, anzi, appare decisamente improbabile che l’otto volte campione del mondo possa essere al via del primo gran premio della stagione, in Qatar, il 28 marzo. Ecco perché molti, noi compresi, si stanno affannando in queste a cercare indizi che possano portare al nome del sostituto individuato da Honda.
Si è parlato a lungo di Andrea Dovizioso, ma al momento il suo manager Simone Battistella non ha avuto alcun contatto con i dirigenti dell’Ala Dorata, si sta parlando di Alvaro Bautista, ma anche qui sembra che Honda sia intenzionata a non modificare i suoi programmi per quanto riguarda il mondiale Superbike. C’è stato addirittura chi, soprattutto in Spagna, si è spinto ancora più in là facendo persino il nome di Jorge Lorenzo e non è mancato chi ha ipotizzato un blocco del trasferimento di Alex Marquez in LCR, per lasciare il più piccolo dei fratelli di Cervera nel team ufficiale (con Bradl in LCR). La verità, però, è che al momento non c’è nulla di più di qualche voce e qualche supposizione. L’unica certezza, invece, riguarda Stefan Bradl. Il contratto del collaudatore che in questo 2020 ha sostituito per tutta la stagione Marc Marquez è stato rinnovato e al di là di fantasiose (per ora) ricostruzioni, la strada per Honda sembra tracciata: sarà il numero 6 a guidare la RC213V in livrea Repsol in Qatar. Anche perché dopo il Qatar sarà il mondiale stesso ad essere in dubbio e il Coronavirus potrebbe rivelarsi un “alleato” di Honda e Marc Marquez.
Detta così, lo sappiamo, l’affermazione è discutibile e anche poco corretta. Ma è chiaro che sia Marquez sia Honda non confidano nella pandemia per i loro obiettivi sportivi. Ci mancherebbe. Il concetto, però, è che il Covid19 potrebbe far annullare la seconda e la terza tappa del calendario 2021. E’ vero che il vaccino, ormai, sta per essere messo in commercio in tutto il mondo, è altrettanto vero che ogni nazione ha dovuto suo malgrado imparare a fare i conti con le norme per il contenimento dei contagi ed è assodato che Dorna ha capito in questo 2020 come tenere in piedi lo show nonostante le difficoltà. Ma non è ipotizzabile che per marzo il Covid19 sia definitivamente alle spalle in ogni angolo del mondo, tanto che per quanto riguarda l’Argentina e gli Stati Uniti è già quasi certo che i gran premi in programma non si faranno. Se così fosse si arriverebbe a maggio e Marc Marquez avrà potuto contare su ulteriori due mesi (quasi) di riabilitazione. E’ una possibilità e non è da escludere che Honda si sia posta una domanda: è conveniente trovare un sostituto per un una o forse due gare?
Anche perché il messaggio che si farebbe passare rischierebbe di risultare controproducente a livello di marketing, visto che a quel punto in molti finirebbero per associare la scelta di trovare un sostituto di prestigio a ulteriori incertezze sul rientro di Marc Marquez. Ecco perché le cose potrebbero restare così come stanno, con i piani di Honda che rimarranno gli stessi e Stefan Bradl a fare da sostituto esattamente come accaduto in questa stagione. Le variabili, al momento, sono troppe anche per quanto riguarda l’avvio del mondiale e non è così assurdo che Honda scelga di rischiare, visto che l’avvio della stagione potrebbe slittare dando al Cabroncito una coda di tempo in più per ristabilirsi pienamente dopo l’intervento chirurgico a cui si è sottoposto nella giornata di ieri.