Valentino Rossi con Honda ha vinto tre titoli mondiali consecutivi, dal 2001 al 2003, dominando quel periodo di passaggio tra le 500 a due tempi e le prime MotoGP. Nonostante il successo però, il divorzio tra le due parti fu secco e brusco, con Rossi diretto in Yamaha e Honda sicura di trovare in breve tempo un sostituto all’altezza. Il resto, come si dice in questi casi, è storia, tuttavia la Honda ha voluto ringraziare il 9 volte iridato con un comunicato stampa accompagnato da statistiche impressionanti: Valentino ha vinto il 51,5% delle gare corse con HRC e i podi sono addirittura l’84,4% del totale su 64 GP corsi assieme.
Numeri che, ad ogni modo, non sono bastati a Rossi per avere la moto con cui ha vinto il titolo nel 2001 (la 500) più volte richiesta alla Casa di Tokyo, l’ultima in occasione della sua gara d’addio a Valencia. Il motivo lo ha spiegato Alberto Puig, anche se Mick Doohan nel documentario “Tales of Valentino” trasmesso da MotoGP.com ricorda il clima di tensione tra Rossi e i giapponesi: “In Honda sono stati arroganti, troppo sicuri della loro moto. Non rispettavano il lavoro svolto da Valentino per loro”.
Parole che trovano l’ennesima conferma nelle dichiarazioni del Team Manager di HRC, che ha voluto in qualche modo ridimensionare il fenomeno Rossi in un’intervista ai colleghi di Motorsport-Total: “Il motociclismo è sempre stato molto speciale, puoi vedere i piloti lottare tra loro - ha dichiarato Puig - In passato ci sono stati molti grandi piloti, Valentino è uno di questi ma la vita continua, in moltissimi si sono già ritirati e stanno arrivando nuove generazioni. Gente come Valentino sarà sempre ricordata come importante per le corse ma noi viviamo nel presente”.
Poi aggiunge: “Le corse non risentiranno della sua assenza, l’importante è che le gare siano abbastanza emozionanti da invogliare le persone a seguirle. E adesso è proprio così, chiaramente Valentino Rossi rimarrà nella storia dello sport come uno dei migliori”.