Un anno fa a Melbourne Charles Leclerc otteneva tutto: pole position, vittoria in gara e giro veloce. Chiudeva un weekend perfetto in un inizio di stagione da sogno per i tifosi della rossa, aprendo però l'inizio di un periodo complesso che da Miami in poi ha dettato il segno di un campionato indirizzato verso la Red Bull di Max Verstappen. È stato il sogno di un momento, quello del 2022 di Leclerc, che a Melbourne ha trovato la sua massima realizzazione. I sorrisi enormi, commossi, del monegasco della Ferrari sono però oggi solo un ricordo, mentre dopo le qualifiche nel sabato mattina italiano il pilota della rossa si prepara a partire da una mediocre settima posizione. Colpa del feeling mai trovato, della difficoltà nello scaldare le gomme, di un ultimo tentativo in Q3 andato storto - con un solo giro lanciato e la presenza in pista davanti a lui del compagno di squadra Sainz - e di una macchina che, c'è poco da discutere, non risponde come dovrebbe.
È faticoso da accettare, per chi fino a un mese fa pensava di essere da tutt'altra parte. Di potersi il titolo, il mondiale, di ripartire proprio da Melbourne 2022 e da quei sorrisi distesi ed emozionati che oggi sembrano più lontani che mai. Sono i sorrisi che invece porta addosso la squadra di Toto Wolff in Australia, con George Russell e Lewis Hamilton che tornano a respirare dopo un brutto inizio di stagione con la consapevolezza di una lotta per il titolo ancora lontana ma la speranza di poter ripartire proprio da qui, dall'Australia, e da un secondo e terzo posto in griglia di partenza che sa di strada giusta, di miglioramento evidente. Sono la seconda forza, i ragazzi Mercedes, o quanto meno è quello che hanno dimostrato a Melbourne, relegando a un quarto posto anche Fernando Alonso, che prima del Q3 sognava addirittura la pole position.
Lewis Hamilton non riesce a smettere di sorridere, citando addirittura l'incredibile partenza realizzata proprio a Melbourne nel suo primo anno in Formula 1 nel 2007, e promettendo ai tantissimi tifosi presenti uno spettacolo in gara. George Russell gongola con l'aplomb tipicamente inglese, sapendo che domani dalla prima fila - al fianco di una Red Bull che ha finalmente mostrato qualche debolezza - può sperare, e sognare, in grande.
E mentre Fernando Alonso si lamenta alle loro spalle di una quarta posizione, la Ferrari guarda la scena accontentadosi di un quinto posto per Carlos Sainz e di un settimo per un indispettito Charles Leclerc. Scricchiolano le cose nel box della rossa con il monegasco lamentoso per essere stato intralciato in Q3 nell'unico tentativo a sua disposizione, dal compagno di squadra Carlos Sainz. Ma i problemi non sono lì, e a dirlo è lo stesso Leclerc: "Non potevamo comunque fare molto di meglio". La macchina, almeno quella del monegasco, è più da gara che da qualifica, a dirlo è proprio lui, ma la speranza di risalire dalla settima posizione fino al podio, vedendo i risultati di Red Bull, Mercedes e Aston Martin, è quanto meno difficile da pensare.
Il lavoro da fare a Maranello è tanto, su questo non c'è dubbio. Ma la pazienza di tutti, dai tifosi ai piloti, inizia a vacillare. E Vasseur dovrà riuscire a tenere tutti i pezzi del puzzle al suo posto.