In fondo al rettilineo di Austin c’è una bandiera gigantesca, inquadrata spesso dalle telecamere della regia internazionale: la MotoGP è negli Stati Uniti e nonostante tutto si rispecchia nei suoi luoghi comuni, restituendoci un evento in cui tutto è più grande, più rischioso e a volte più stupido. Dopo i turni del venerdì, che da quest’anno servono ai piloti per l’accesso diretto in Q2, le sensazioni sono state più o meno le stesse per tutti, che ormai conoscono la regola del COTA: rischiare e scommettere un po’ più degli altri, come se si corresse sul bagnato anche quando è asciutto. Pecco Bagnaia, per esempio, ha spiegato che il tracciato ha quattro diversi tipi di asfalto, così la guida cambia in base al punto della pista in cui ci si trova. C’è poi il tema delle buche - o meglio gli avvallamenti dell’asfalto - causate dalle auto e dalla poca manutenzione, col risultato che le moto sobbalzano in staccata e percorrenza di curva. Marco Bezzecchi l’ha persa così, scivolando senza grossi preavvisi, e c’è da scommettere che a qualcuno succederà anche in gara.
Di più, la Sprint Race sarà una gara ad eliminazione se consideriamo che nello lo snake, il serpente di curve che caratterizza il primo settore, due piloti affiancati non ci stanno. Lo sa bene Michele Pirro, che con una risata nervosa ha chiesto ai piloti “un po’ di riguardo per gli anziani”, perché tra due settimane ha un importante appuntamento con i test (nel lunedì di Jerez) e non vorrebbe arrivarci con una frattura. Ecco, perché un pilota d’esperienza come Pirro finisca a dire una cosa del genere la pista deve avere un grado di pericolosità fuori dalla norma. Ma questi sono gli Stati Uniti e questo è il Texas dove la gente gira ancora a cavallo con la pistola e ieri hanno preso fuoco 18.000 bovini, per quello che qualcuno ha battezzato come il più grande barbecue della storia. Di favoriti non ce ne sono, ma c’è da aspettarsi che la pista premierà l’inclinazione al rischio e quella a restare in piedi durante un terremoto.
Negli ultimi anni ci hanno vinto solo Marc Marquez, Enea Bastianini ed Alex Rins, con i primi due che hanno fatto della guida estrema e spettacolare un punto di forza. Così, con tutte le probabilità, davanti troveremo un rinato Alex Marquez, una Ducati del team Pramac, l’ufficiale di Bagnaia, l’Aprilia di Maverick Vinales e Fabio Quartararo, sempre estremamente determinato nei turni del venerdì. Il COTA però resta quello che è sempre stato: pericoloso, estremo e un po’ esagerato, esattamente come dev’essere un evento in America. L’appuntamento con la MotoGP è su Sky alle 17:05 con l’ultimo turno di libere, alle 17:50 con le qualifiche e, con la gara sprint alle 22:00.