I ragazzi della VR46 Academy, con tanto di capofamiglia in sella ad una Yamaha R1, hanno passato tre giorni a Portimaõ per ritrovare gli automatismi della velocità, in attesa dei test di Sepang tra un paio di settimane nonché dell’inizio del mondiale in Portogallo il prossimo 26 marzo. In pista c’erano quindi Pecco Bagnaia (che ha fatto anche qualche giro con Luca Salvadori), Franco Morbidelli, Andrea Migno, Marco Bezzecchi, Valentino Rossi e, chiaramente, Luca Marini. Mentre Giancarlo Falappa scrive che Rossi ha provato la Desmosedici - ma sembra impossibile, soprattutto considerando che allo stesso tempo e nella stessa pista c’erano moto di serie - il video pubblicato dai profili della VR46 Academy ci regala un piccolo spoiler sulla MotoGP 2023: la tuta di Marini infatti è piuttosto diversa rispetto a quella indossata lo scorso anno, di un bianco panna (off-white per chi si preoccupa del proprio armadio) completa di sponsor. Il fatto che su petto, braccia e gambe ci siano i loghi Mooney sembra una prova del fatto che non si tratti di una tuta di scorta portata in Portogallo per caso.
Sembra quindi che i ragazzi di Tavullia abbiano voluto darci una piccola anticipazione della livrea delle loro Desmosedici GP22, le ultime moto a cui manca ancora una data di presentazione da quando (un paio di giorni fa) LCR Honda ha fissato la sua il prossimo 7 marzo. Nel caso in cui la tuta di Marini andasse davvero ad abbinarsi a una moto su base bianca saremmo già pronti a fare sì con la testa: dopo aver messo il numero di gara sul codino - che non si vedeva da anni - quel colore sarebbe un altro bel tributo alle corse di una volta, quelle che hanno fatto innamorare Valentino e Uccio del motociclismo. Anche perché di questi tempi, quando una squadra decide di proporre una livrea ispirata al passato - come il Team Gresini lo scorso anno a Misano o Yamaha nei test invernali nel 2021 - il risultato resta sempre impresso negli occhi degli appassionati. Ad ogni modo basterà avere un po' di pazienza, un paio di mesi al massimo: il 25 marzo, quando il primo semaforo della stagione si sarà spento per la prima gara sprint della storia in MotoGP, l'avremo già vista per bene. E se sarà bella davvero, in fondo, dipende solo dai risultati.