Jonathan Rea si ritira dalle competizioni. A 38 anni, con sei titoli mondiali consecutivi tra il 2015 e il 2020. Eppure questa è solo una delle tante notizie che stanno esplodendo dal paddock della Supebike, sempre più proiettato verso il 2026 quando mancano 4 GP alla fine della stagione. Toprak Razgatlioglu ha firmato per passare in MotoGP, Danilo Petrucci sarà sulla sua BMW. Alvaro Bautista ne prenderà il posto all’interno del Team Barni, mentre Iker Lecuona ha definitivamente lasciato la Honda per schierarsi a fianco di Nicolò Bulega all’interno del Team Aruba.
Per qualche giorno si era pure pensato a un arrivo di Pol Espargarò nel paddock con la Ducati ufficiale, a cui si era offerto: lo spagnolo, ottavo in MotoGP nella domenica di Balaton, ha appena dimostrato di essere ancora velocissimo eppure la squadra di Serafino Foti ha preferito investire su di un pilota più giovane che ancora non è riuscito a dimostrare appieno il suo talento.

Così, salutando Johnny Rea, la Superbike si prepara ad affrontare il cambiamento più grande degli ultimi dieci anni, quelli in buona parte dominati da lui e dal turco che sui social gli ha dedicato un lungo messaggio. Nel frattempo ad Aragon, dove si è da poco consumato il primo dei due giorni di test per la categoria, Nicolò Bulega ha chiuso davanti a tutti con oltre mezzo secondo di vantaggio su Razgatlioglu. Qualcuno direbbe che il presente è il futuro: il mondiale delle derivate sta per lanciarsi in una nuova dimensione, quella che a voler scommettere un paio di centesimi sarà dominata da un ragazzo italiano e da quella Ducati col forcellone bi braccio (già testata a Misano) di cui si sta parlando moltissimo.
Forse un ritorno a un passato glorioso per Ducati, che nelle derivate ha scolpito una parte fondamentale della propria storia, forse solo una magia estemporanea. La nuova era Liberty Media dovrebbe aiutare in questo, differenziando maggiormente MotoGP e Superbike fino a tornare a quello spettacolo anni Novanta che qualcuno aveva riassunto in “vinci la domenica e vendi il lunedì”. Niente tempi sovrapponibili tra le due categorie, costi più contenuti, uno show vicino alla gente. Nel frattempo, Bulega dovrà essere bravo a prendersi tutto.