Nella sala stampa di Misano c’è arrivato da primo di giornata, dopo essersi preso insieme a tutti gli altri una gran tirata di orecchie da parte della commissione gara (hanno richiamato tutti i piloti per ribadirgli che in regime di bandiere gialle bisogna rallentare più di quanto abbiano fatto oggi) e, poi, neanche il tempo di commentare il suo crono e Nicolò Bulega s’è ritrovato a rispondere all’immancabile domanda di mercato su chi sarà il suo compagno di squadra. Il pilota della Ducati, però, non è uno che ama farla troppo lunga e meno che mai uno che ricorre al politichese. “Onestamente – ha detto – non mi interessa chi sarà. Quello che posso dire è che mi trovo molto bene ora con Alvàro, poi chiunque arriverà dall’anno prossimo io sarò comunque molto contento”. Chiaro, diretto e senza possibilità di finire incalzato. Non gli interessa partecipare al totonomi che impazza a Misano e meno che mai, a quanto pare, gli interessa mettersi in mezzo a questioni che riguardano Ducati.

Se deve “rompere le scatole” a Ducati, piuttosto, potrebbe farlo per altro. Tipo provare appena si potrà la nuova Panigale V4 con cui l’anno prossimo tenterà per l’ultima volta prima di passare in MotoGP l’assalto a titolo mondiale delle derivate di serie. “Quella che abbiamo ora, la Panigale attuale, è una gran moto – ha spiegato – ma penso che ormai siamo arrivati a un punto in cui non c’è più del grosso da spremere. Sicuramente si può migliorare ancora un pochino, ma i margini ormai sono piccoli. Di sicuro proveremo a tirare fuori tutto quello che resta. La nuova moto? Io non l’ho provata, quindi non darei così per certo che il prossimo anno, con Toprak in MotoGP, il mondiale sarà solo affare mio. Dicono che sarà super performante e l’ha fatta Ducati, quindi penso anche io che sarà una moto straordinaria, però aspetto di guidarla. E poi è vero che quest’anno Toprak e io abbiamo forse qualcosa in più, ma questo non significa che andando via Toprak non possano arrivare nuovi piloti molto molto forti o che non ce ne possano essere altri altrettanto veloci nella prossima stagione: le sorprese non mancano mai”.
Chi sarà il nuovo compagno di squadra, quindi, non gli interessa, mentre provare la nuova moto sì e anche tanto. Ma quando sarà il momento. A interessargli solo relativamente, poi, c’è anche l’altro tema di cui si parla da un po’ a proposito dei venerdì della Superbike e di come provare a cambiare il sistema delle qualifiche. "Non mi sono interessato direttamente della proposta di dividere la Superpole – ha detto - ne parlavano più che altro i veterani. Non avrei una soluzione precisa, ma potrebbe anche starci, qualcosa di molto simile alla MotoGP. Però dovrei rifletterci perché non sono convinto del tutto e ogni soluzione ha sicuramente i suoi pro e i suoi contro. Anche il giro secco potrebbe non essere male, l'idea mi piacerebbe, ma bisogna ragionarci sopra".
Ciò che invece ha “solo pro” è stare davanti sempre o comunque ogni volta che si può, con Bulega che racconta la giornata in sella sul quello che a tutti gli effetti è il suo circuito di casa. “Sono contento della prima posizione nelle FP2 – ha concluso – ma non sto ancora guidando al cento per cento. Penso che abbiamo fatto qualche passo avanti rispetto ai test e anche rispetto alle FP1 di stamattina. Abbiamo migliorato un po’ il mio feeling con la moto, ma penso manchi ancora un cinque per cento: dobbiamo essere un po’ più veloci domani. Al momento Toprak e io sembriamo avere qualcosina in più rispetto agli altri".