La battuta nella sala stampa del Marco Simoncelli World Circuit è una per tutti: il profumo di sella ufficiale libera è come un boost per andare più forte. Tipo la Nitro, insomma, nei videogiochi degli Anni ‘’90. Solo che qui non è un gioco e quella battuta suona pure di sacrodanta verità, perché se è vero che Nicolò Bulega e Toprak Razgatlioglu che si giocano la prima e la seconda posizione non sono neanche più una notizia, la notizia vera la fa il terzo di giornata: Yari Montella. Venticinque anni, la Ducati di Barni tra le mani e, ora, anche una qualche possibilità di vedersi scelto da Ducati per il futuro, ora che è sicuro che il contratto con Alvaro Bautista non proseguirà oltre il 2025. Ok, Misano è il circuito di casa e è solo venerdì, ma il terzo tempo di giornata racconta che sì, avere qualcosa da giocarsi fa andare più forte.

In questo venerdì di SBK a Misano, infatti, il tema calco, al di là delle sentenze del cronometro, è stato quello del mercato. Cosa farà adesso Alvaro Bautista? BMW resterà davvero in Superbike e cercherà un top rider oppure, come successo in passato, uscirà di scena? E ancora: Ducati punterà su una solida garanzia come Danilo Petrucci, su un pilota vincente anche sul piano del marketing come Andrea Iannone o su un giovane da lasciar crescere con calma come potrebbe essere, appunto, uno Yari Montella? Tutte domande che per il momento restano in stand by, anche se le indiscrezioni sono tante e raccontano di un mercato che mai come quest’anno si svolge tutto a cavallo tra MotoGP e Superbike.
Non è, comunque, l’unica certezza di questo primo giorno di Superbike al Marco Simoncelli World Circuit. L’altra certezza, infatti, è che chi il futuro l’ha già programmato e sottoscritto non perde alcuna motivazione, come invece sembrano far credere spesso i soliti disfattisti. Perché Nicolò Bulega, che ha già firmato con Ducati per la prossima stagione in Superbike e quella dopo ancora (probabilmente) in MotoGP, ha piazzato la sua Panigale davanti a tutti e pure davanti, per soli 190 millesimi, a quel Toprak Razgatlioglu che è agli ultimi mesi con BMW prima del grande salto in MotoGP con Yamaha.
La certezza che in Superbike non c’è, semmai, è che il motorsport è sempre un affare tra Spagna e Italia. Perché tra le derivate di serie sono gli italiani a fare la voce grossa e a giocarsela con il resto del mondo, ritrovandosi in cinque nei primi dieci. Già detto di Bulega, primo, e Montella, terzo, gli altri sono Danilo Petrucci con Andrea Locatelli, quinto e sesto, e poi Andrea Iannone con Axel Bassani, nono e decimo.Da domani, invece, si comincia a fare sul serio con il cronometro che emetterà le prime sentenze.