Una carriera a dir poco piena di alti e bassi è stata quella di Nyck De Vries, prodigio sui kart, velocissimo sulle monoposto ma arrivato nel momento sbagliato a saltare in Formula 1, non trovando nessun sedile libero e dovendo rinviare il suo debutto di anno in anno. Nel frattempo si è impegnato su più fronti, laureandosi campione del mondo in Formula E nel 2021 e partecipando a qualche gara del WEC in LMP2, senza però partecipare mai al campionato intero. Nel frattempo Mercedes l’ha preso con sé come terzo pilota in Formula 1, proprio come ha fatto Toyota nel mondiale endurance, e infatti il futuro dell’olandese sembrava dipendere da una di queste due squadre che di storia del motorsport ne hanno scritto parecchie pagine. Invece, con un po’ di fortuna, trovandosi questa volta al momento giusto nel posto giusto - ovvero a Monza quando Albon ha dovuto saltare il weekend per un’appendicite acuta - la Formula 1 è riuscito ad assaporarla per bene, debuttando al volante della Williams per il Gran Premio d’Italia del 2022, concluso nono dopo una performance a dir poco strabiliante.
È arrivato allora il contratto con Alpha Tauri per correre sulla loro monoposto nel 2023: quella che doveva essere la sua stagione, quella dove poteva dimostrare il suo valore come pilota, è andata scemando, con problemi su problemi e solo tante delusioni. Il team di Faenza, sotto pressione di Helmut Marko, l’ha lasciato a piedi a metà stagione per favorire il rientro di Daniel Ricciardo, vanificando forse gli sforzi di una vita per arrivare a quel livello. De Vries l’ha sempre sognata la Formula 1, anche quando era impegnato negli altri campionati, ma non avrebbe mai voluto farsi bruciare così. Le opinioni sul suo talento sono cambiate, gli occhi che lo seguivano non avevano più così tanta ammirazione, piuttosto delusione o dispiacere per un pilota che ha sempre dimostrato di poter fare più di cento, ma di essere riuscito a dare solo dieci una volta arrivato sulla griglia più ambita.
I suoi programmi per il futuro nel mondo delle corse sono quindi rimasti incerti: c’è chi lo vedeva ancora capace di stupire magari in qualche altra categoria, ma anche chi lo vedeva finito. Invece De Vries si è fatto forza e in men che non si dica ha annunciato il ritorno in Formula E, con il team Mahindra, e il vero e proprio debutto nel World Endurance Championship con il team che attualmente è campione del mondo, Toyota Gazoo Racing. Di fianco a lui ci saranno due dei piloti più forti e strabilianti del mondiale, che si portano già sulle spalle qualche titolo, Mike Conway e Kamui Kobayashi, che tra le altre cose è anche team principal della squadra. “Sono molto contento di dare il benvenuto a Nyck, lo conosciamo bene dato che è stato il nostro collaudatore e pilota di riserva e anche grazie alle sue esperienze nel mondo delle corse sappiamo quanto veloce e costante sia. La prossima stagione avremo una line-up da massimo livello su entrambe le vetture” ha dichiarato proprio il giapponese che, dopo una stagione un po’ sottotono rispetto alla vettura sorella che ha vinto anche il mondiale piloti, ha tanta voglia di tornare a comandare la classifica del WEC.
Se da una parte c’era da aspettarsi un sedile nel mondiale, proprio con Toyota che è stata un po’ la sua casa in questo mondo, dall’altra non c’era niente di scontato. Dopo la parentesi in Formula 1, che non è tutto ma conta tanto, c’era parecchio scetticismo intorno alla sua figura anche tra i tifosi e gli appassionati. Certo è che di colpe in tutta quella situazione Nyck non ne aveva tante e la critica più importante andava fatta a Helmut Marko e ai suoi modi a tratti inadatti di trattare i suoi piloti. Chi lo ha conosciuto solo in Formula 1 però non sa di quanto De Vries sia un pilota d’oro: fin dai kart, ma soprattutto una volta arrivato in Formula E e nel WEC, ha dimostrato di avere la maggior parte delle qualità che servono per arrivare lontano, tra la giusta grinta e la furbizia di saper leggere le situazioni immediatamente. Emblematica, ma raccontata da pochissimi, è stata la 24h di Le Mans del 2022: De Vries non doveva partecipare e gli è stato chiesto di prendere il volante della LMP2 del team TDS Racing a ridosso del weekend, dopo la squalifica di Philippe Cimadomo per “guida non sicura” dopo un paio di sessioni di prove libere. L’olandese, lì come riserva di Toyota, nonostante non si fosse preparato per la gara, che richiede mesi di allenamenti mirati, è riuscito a portare la vettura al traguardo appena ai piedi del podio di classe, in quarta posizione.
Con la responsabilità di una Hypercar tanto competitiva come quella di Toyota, Nyck è pronto a tornare: “Sono davvero contento di ritornare a correre in endurance. È un mondo che ho sempre amato e una disciplina che al momento sta cavalcando un’onda di successo sbalorditiva” racconta De Vries. Il successo del WEC è stato spinto quest’anno proprio dal ritorno nella massima classe di diversi costruttori iconici, come Porsche e Ferrari, che hanno costruito una base solida per i prossimi anni del campionato. Per chi arriva adesso, come Nyck, come un ipotetico Valentino Rossi e come le tre Hypercar di Alpine, Lamborghini e BMW, c’è un campionato che dà tanto spazio per affermarsi e brillare, ma per davvero. Nyck De Vries ha allora un’occasione ancora per dimostrare la sua essenza e, sulla griglia del WEC, avrà molto da dimostrare.