Lui ha scelto di uscire di scena a 32 anni, quando probabilmente aveva ancora molto da dare alla MotoGP e non ha mai nascosto che uno dei motivi per cui ha appeso il casco al chiodo è stata la percezione di scarsa sicurezza. Jorge Lorenzo sul suo canale Youtube durante “rispondendo ai fans”, sbilanciandosi su una proposta che sicuramente farà discutere: gomme intagliate per le moto, al posto delle slick.
“La MotoGP è cresciuta molto di livello – ha detto - Gare appassionanti, equilibrate, che fino ad ora non avevamo visto. Anche in ambito sicurezza si è migliorato, con caschi tute e anche circuiti. Il passaggio dai due ai quattro tempi ha permesso di eliminare cadute che creavano molti infortuni, ma le moto sono più veloci sul rettilineo e nel passo in curva e, adesso, la velocità sta diventando troppa. Quello che è capitato a Jorge Martin, ma anche ad Alex Marquez e Pol Espargarò nel GP del Portogallo a Portimao dovrebbe aprire spazi di riflessione”. Qualche giorno fa era stato Michele Pirro ad affermare che una motogp di oggi può tranquillamente arrivare a 400 km/h di velocità e, effettivamente, l’asticella del rischio potrebbe essersi alzata troppo. “Spesso l’anteriore tradisce il pilota – ha aggiunto Jorge Lorenzo – si arriva sulla ghiaia con una velocità impressionante rimbalzando come pupazzi. Il motociclismo continuerà ad essere pericoloso perché quando metti insieme velocità e competizione c’è molto rischio. Mi piacerebbe vedere uno sport con meno infortuni e più sicuro. La Formula 1 è passata dalle slick alle gomme miste persino per le mescole da asciutto”.
Per il cinque volte campione del mondo è stata anche l’occasione per dire la sua sulle decisioni di Freddie Spencer. Dopo aver consigliato uno psicologo a Maverick Vinales, infatti, Lorenzo ha riconosciuto che la penalità inflitta allo spagnolo della Yamaha è stata forse troppo severa, mentre ha offerto un punto di vista più originale su quanto capitato a Francesco Bagnaia. “E’ una regola ingiusta dal punto di vista del pilota a cui cancellano il giro – ha spiegato – Ma quando c’è un pilota a terra che sta recuperando da una caduta e un altro arriva a grande velocità c’è il rischio che lo colpisca e sarebbe un massacro. Il problema, quindi, non è la regola, ma il fatto che la visibilità è insufficiente. Bagnaia non poteva vedere quella bandiera gialla. Ci vorrebbe un maxi schermo o una segnalazione sul cruscotto. Bisogna trovare una soluzione perché la visibilità è scarsa”.
Il maiorchino non s’è tirato indietro neanche alle domande sul suo passato e le sue scelte, ribadendo che se c’è un rammarico si chiama “Ducati” e che tra Yamaha Petronas e Honda avrebbe comunque scelto Honda anche se poi le cose sono andate come sono andate. “Non pensavo – ha aggiunto – che Marc Marquez potesse non opporsi al mio arrivo e, invece, non si è opposto”. Quanto al suo vecchio amore, la Yamaha, è stato piuttosto duro, invece, circa la situazione che sta vivendo Franco Morbidelli: "La Yamaha non tratta nel migliore dei modi Franco, secondo classificato lo scorso anno. Capisco la sua situazione e immagino come si possa sentire, dovrebbe fare pressione, magari minacciando anche di andarsene, per ottenere una moto adeguata" Singolare anche l’idea di una Superlega, riprendendo un po’ il dibattito che sta impazzando nel calcio europeo: “Sto pensando di creare una Super League con Rossi , Pedrosa, Marquez e io abbiamo martellato (ride). Adesso seriamente, tornerò in MotoGP, ma sicuramente non in moto”. Jorge Lorenzo, infine, ha risposto anche ad una domanda sull’ormai famoso scherzo de Le Iene (che gli hanno “rubato” la Lamborghini): “Ho usato toni forti, ma avevo una gran rabbia dentro. Ero sconcertato e furioso perché non capivo l’atteggiamento del titolare dell’officina e la faccia tosta del tipo che aveva approfittato della situazione per usare la mia macchina con una ragazza”.