Quando Bagnaia, alla fine della scorsa stagione, era ancora in lotta per la conquista del titolo mondiale, Marco Bezzecchi non aveva avuto problemi a dire che, se Pecco avesse avuto bisogno, lo avrebbe aiutato in ogni modo lecito. Tra piloti dello stesso marchio funziona così e non è una novità e ancora di più funziona così se i piloti fanno parte della stessa cerchia: la tribù di Valentino Rossi.
Età diverse, origini diverse e pure storie differenti, ma una cosa che li mette insieme tutti: quella VR46 Academy in cui le rivalità finiscono per annullarsi, anche se poi in pista si ritorna a essere avversari. Condividere e aiutarsi, quindi, come regole di un gruppo che adesso conta pure ben tre dei quattro piloti in MotoGP che gareggiano in sella alla Ducati Desmosedici. Tanto che il confronto è continuo e a svelarlo è stato proprio Marco Bezzecchi. “Con Pecco – ha detto – parliamo tanto della moto, lui ci ha vinto un mondiale e di sicuro la conosce bene”.
Per il Bez, come è ovvio che sia, Pecco è un punto di riferimento. “Abbiamo un ottimo rapporto – ha aggiunto - quindi è bello quando ci si allena insieme e si passa del tempo insieme. Ad esempio, andiamo a cena insieme e parliamo quasi sempre della moto. Posso dirgli tutto e viceversa. Non solo ho un buon rapporto con Pecco, ma anche con Franco Morbidelli, Luca Marini e tutti gli altri dell'Academy. Ma ovviamente quando guidi anche la stessa moto hai qualcosa in più su cui parlare. Pecco è il migliore al mondo, almeno fino alla fine di questa stagione, poi vedremo se rimarrà così. No, scherzi a parte, mi sento molto fortunato ad averlo vicino: lui mi aiuta molto, non lo nascondo. Ecco perché abbiamo un rapporto così bello, mi considero davvero fortunato".
Per Bezzecchi il mondiale che sta per cominciare dovrà essere quello della consacrazione definitiva, visto che si parla già di una sella in Pramac per lui nel 2024, con il giovane pilota romagnolo che si sente carico, anche se ha qualche timore per l’introduzione delle Sprint Race. “Sarà più dura, sia mentalmente che fisicamente – ha spiegato - Quello che posso dire è che con l’Academy abbiamo lavorato anche su questo: l'allenamento è ovviamente un po' diverso, ma soprattutto un po' di più. Mentalmente, è un grande passo. Perché finora il fine settimana è stato così per me: poca o nessuna pressione il venerdì; nelle qualifiche del sabato ovviamente senti un po' di pressione e poi la domenica è ovviamente il grande giorno. Fisicamente, come ho detto, è l'intensità che sarà diversa in una situazione di gara rispetto a una FP4. Magari durante la gara non senti alcuna differenza, ma quando vai a letto la sera noti di più la stanchezza. Sono sicuro”.