“Pol Espargarò è una buona scelta per Honda, ma dopo aver visto quanto è cresciuta la KTM non vorrei che sia lui a pentirsi di aver scelto Honda” – La battuta è di Marc Marquez e risale a qualche giorno fa, prima che l’otto volte campione del mondo si ricoverasse al Ruber Hospital di Madrid per l’intervento chirurgico all’omero del braccio destro. Parole quelle di Marquez, dette in chiave ironica, anche per fugare ulteriormente i dubbi su quale sia realmente il suo pensiero sulla scelta di Honda di sostituire il fratello Alex con Pol Espargarò per il team ufficiale. Il Cabroncito ci ha scherzato su, spostando, piuttosto, l’attenzione sui problemi mostrati in pista dalla RC213V e sulla grande crescita della KTM, che ormai si candida ad essere a tutti gli effetti la moto da battere nel 2021. Facendo forse mangiare i gomiti proprio al pilota che l’ha fatta crescere e che ora, sul più bello, dovrà trasferirsi in Honda.
“Non sono pentito, ma di dubbi ne ho avuti e ne ho effettivamente molti” – ha replicato qualche giorno dopo Pol Espargarò, spiegando, però, che i dubbi a cui fa riferimento non riguardano la scarsa fiducia nella moto. “Vado in Honda perché voglio vincere un mondiale – ha detto lo spagnolo – E’ una moto vincente ed è il team che ha vinto di più negli ultimi anni. Non credo che la RC213V sia cucita intorno a Marquez e credo che una squadra sia in grado di mettere a disposizione di ogni pilota la miglior moto possibile. Quando ho deciso di lasciare KTM ho a lungo pensato alla scelta, ma poi mi sono detto che non si poteva certo rifiutare una proposta di Honda”. E oggi quella scelta la difende, dicendosi anzi entusiasta dei nuovi colori che vestirà e di contare le settimane che lo separano dalla sua prima volta in sella alla moto dell’Ala Dorata. Nonostante con dubbi e ripensamenti ci fa ancora i conti.
“Non posso nascondere – ha proseguito – che mi dispiace lasciare la KTM. Per ragioni contrattuali non ho potuto portare in Honda nessuna delle persone che hanno lavorato con me in questi anni e quindi i dubbi di cui parlo fanno riferimento ai rapporti umani, non certo alla sfiducia. Creare una squadra di lavoro affiatata richiede tempo, ma è una sfida anche questa e mi sono sentito di accettarla”. A preoccuparlo c’è anche, da un altro lato, il rischio di doversi ritrovare ancora una volta a fare tutto il lavoro da solo o, comunque, di non poter contare su un compagno di squadra da emulare e dal quale “copiare” informazioni utili. Che, nel caso di Pol Espargarò, significherà fare a meno non di uno qualsiasi, ma proprio di Marc Marquez.
“Iniziare una stagione senza Marc è un male per la Honda e per tutte le squadre che possono avere un pilota di quel livello – ha concluso Pol Epsargarò - Marc porta velocità in fabbrica, porta miglioramenti e titoli mondiali insieme a gare vinte e informazioni. Mi piacerebbe poter fare una stagione insieme a Marc per dare il massimo, per sapere se sto andando al 100%, perché non posso occuparmi di sviluppare una moto che non conosco. Ho parlato con Marc qualche volta e mi sono interessato alle sue condizioni, ma ovviamente mi ha sempre detto che si sta riprendendo e che vuole tornare il prima possibile. La cosa peggiore con questo tipo di infortuni è l’incertezza: non sapere cosa accadrà o quando sarà in grado di recuperare. Tutti vorremmo rivedere Marc in pista”.
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