Guardare dietro e guardare dentro per poter guardare avanti. Si potrebbe riassumere così il media scrum di Pecco Bagnaia nel giovedì del GP d’Austria al Red Bull Ring. Sì, per lui per anni c’è stato uno sgabello fisso in sala stampa, ma adesso non è più così: alla press conference partecipano i tre del podio del GP precedente e lui sul podio a Brno non c’è salito. Il primo incontro con gli operatori dell’informazione dopo il rientro dalle vacanze, quindi, ha dovuto farlo nello stanzino dove si avvicendano “tutti gli altri” e già questo dice molto sul 2025 di Bagnaia: al di sotto delle aspettative. Delle sue aspettative prima di quelle di chiunque altro.

“Ho riflettuto e pensato tanto e sono giunto alla conclusione che il mio stile di guida non si adatta a questa moto in generale – ha detto – Non sono il Pecco di due o tre stagioni fa. Quindi dovrò trovare un modo per lavorare in modo diverso per cercare un po' più di feeling, perché alla fine le difficoltà sono le stesse di inizio anno, anche se abbiamo cambiato molte cose. Dobbiamo trovare altre soluzioni e lavorarci su per cercare di tornare a guidare bene. Ho anche guardato molte gare, comprese quelle del 202: ho sempre corso in un modo molto efficace, molto forte, molto veloce. E quest'anno, guardando le gare, guardando me stesso in sella e comparandomi con quello di quei video vedo un Pecco diverso. Vedo che non ho alcuna fiducia. È molto difficile. Ci sto lavorando e non mi viene in mente nulla, perché alla fine abbiamo provato tutte le idee che ci sono venute in mente. Dobbiamo cambiare, io dovrò cambiare il mio stile di guida e dovremo cambiare il nostro approccio e cercare altre soluzioni".
Il motivo? Una Desmosedici totalmente differente rispetto a quelle del passato, che magari cambiavano evolvendosi, ma mantenevano un DNA che adesso non è più lo stesso. “E’ completamente diverso – ha aggiunto Pecco – Marc non aveva mai guidato la GP24 e quindi si è adattato molto più facilmente, anche perché la moto a sua volta si adatta più al suo stile. Cosa mi aspetto qui in Austria? Per me i parametri di riferimento sono cambiati perché anche Assen, Mugello e Jerez erano piste mie, ma quest'anno è cambiato. Diciamo che questa pista è anche un po' più adatta al mio stile di frenata, ma vedremo perchè è cambiato tutto".

Non è un Pecco arreso e smarrito, ma è un Pecco che è consapevole che ci vorrà del tempo. Sicuramente più del previsto. Ma almeno le batterie sono ricaricate: “In queste vacanze è andato tutto bene – ha raccontato - Ho trascorso una settimana fantastica in Sardegna con mia moglie e il mio cane, dove ci siamo davvero rilassati. Poi siamo tornati a casa al lavoro come al solito, puntando a essere di nuovo competitivi e veloci, e preparandoci al 100% per questa seconda parte di stagione, che si preannuncia molto intensa. Mi sono preso una settimana di riposo assoluto durante la quale ho pensato solo a godermi il tutto e una volta tornato a casa ho iniziato a lavorare per tornare in modalità competizione".
Al Red Bull Ring, tra l’altro, non ci sarà da ritrovare solo il clima della gara e il vecchio feeling, ma bisognerà imparare a capire anche il nuovo controllo di stabilità introdotto proprio da questo GP. “L'ho provato – ha concluso Pecco - è sicuramente un vantaggio perché si può accelerare praticamente a tutta e l'elettronica ha ancora più controllo. Non ne vado matto, non mi piace. Preferisco che sia il pilota a fare la differenza in queste cose, ma è sicuramente qualcosa che può aiutare in termini di sicurezza. Non credo che il mio incidente a Barcellona, ad esempio, sarebbe successo se avessimo avuto questo controllo di stabilità. Secondo me è qualcosa che ci farà andare più veloci, ma saremo tutti più allineati”.