Fuori dall’Europa ci andranno una volta sola: a Phillip Island e per la prima del mondiale. Però qualcosa è andato storto lo stesso e la tappa australiana del campionato Superbike 2024 è già mezza a rischio a causa dei soliti, e ormai immancabili, problemi logistici dovuti ai trasporti. Chi pensava che avrebbe assistito a una due giorni piena di test che avrebbe fatto da reale preludio al via ufficiale della stagione (previsto per l’ultimo fine settimana di febbraio) dovrà quindi ricredersi, perché i test di Phillip Island della Superbike saranno poco più di una comparsata. Un solo giorno e giusto il tempo di capire se sulle moto è tutto a posto.
Domani, lunedì 19 febbraio, saranno in pista solo le Supersport, mentre martedì sarà la volta di Toprak, Iannone, Rea, Bautista, Petrucci e gli altri. Nel programma originario, invece, i piloti delle due classi avrebbero dovuto alternarsi in entrambe le giornate. Alcune casse non sono infatti arrivate in tempo a Phillip Island, scombinando tutti i programmi degli organizzatori e delle squadre. E adesso c’è anche il timore che qualcosa possa ulteriormente andare storto in vista del primo vero fine settimana di gare. Come se non bastasse, quello dei materiali che potrebbero non arrivare non è l’unico problema in vista della premiere di Phillip Island. L’asfalto del circuito australiano, infatti, è stato recentemente rinnovato e la grana scelta mette a dura prova le gomme delle derivate di serie. C’è la più che concreta possibilità di dover programmare dei cambi gomma a gara in corso, soprattutto per quanto riguarda la gara lunga e questo genera non poche apprensioni nelle squadre. E’ qualcosa che in passato è già accaduto proprio in Australia, ma non piace a nessuno. Meno che mai ai piloti, che potrebbero vedere vanificati i loro sforzi per una qualche errore dei box durante il cambio.
Altra nota negativa di questa marcia di avvicinamento all’avvio del mondiale Superbike, infine, è l’atteggiamento di Alvaro Bautista. La nuova regola che lo costringe a correre con una zavorra di circa 6 kg non gli piace e lo fa sentire, come ha detto lui stesso, “un perseguitato”. Ora, senza scomodare termini che oggettivamente non andrebbero scomodati, la posizione di Bautista è umanamente comprensibile. Anche perché il due volte campione del mondo vive la questione zavorra come una scelta di livellamento verso il basso dell’intero campionato, mentre sarebbe stato meglio aiutare magari ulteriormente e di più i marchi che sono rimasti indietro rispetto a Ducati. “Quando correvo con la Honda non fregava niente a nessuno del mio peso” – ha amaramente commentato lo spagnolo. Con Bautista che, tra l’altro, vede gli avversari molto più vicini rispetto al passato.
Più vicini e pure più numerosi. Perché se da un lato è vero che i suoi veri rivali, come ci ha raccontato anche Max Temporali, saranno ancora Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu, dall’altro è altrettanto vero che i test fatti a Jerez e Portimao hanno dimostrato che saranno sicuramente della partita anche Niccolò Bulega, Andrea Iannone e Danilo Petrucci. Per Bautista, quindi, non sarà “facile come negli anni passati” e i sette kg in più sulla moto lo costringeranno a rivedere inevitabilmente qualcosa sulla sua guida, anche se, almeno a sentire gli esperti di Superbike, sarà ancora lui l’uomo da battere. Sempre ammesso che si riesca a partire davvero…