“Se devo prendere un solo punto, tanto vale utilizzare la Sprint in funzione della gara della domenica” – Luca Marini è quello che mette la testa sempre davanti a tutto e ieri, dopo la Sprint di Barcellona, ha detto chiaramente che la gara del sabato, quando c’è poco o niente da giocarsi, può tranquillamente essere interpretata come un turno di prova un po’ più tirato. L’ha detto e l’ha pure fatto. Perché ieri nella Sprint ha scelto di montare una media, quando la era noto più o meno a tutti che la gomma giusta sarebbe stata la soft.
“Ci ho provato – ha spiegato – Un po’ perché quando sei così indietro devi inventarti qualcosa e un po’ perché fare giri con la media mi ha permesso di capire più cose in vista della gara di domani”. Pragmatismo, quindi, per il giovane pilota di Tavullia che, contrariamente a gli altri – tutto sangue e polso destro – preferisce puntare sempre e solo su analisi e lavoro. Un metodo che fino a ora non gli ha permesso di mettere i piedi sul gradino più alto del podio, ma che ha comunque portato risultati che sono valsi la settima piazza in classifica generale e fine settimana (cadute a parte) sempre in crescendo.
“Quando in qualifica non sono riuscito a entrare nei dieci – ha proseguito – mi sono detto che, partendo così indietro, non sarei riuscito a lottare con i primi e quindi ho voluto provare qualcosa di diverso. Piuttosto che rischiare per prendere un punto è meglio concentrarsi sui set up da utilizzare per la gara della domenica. Considerate le temperature di oggi, è stato un azzardo, ma ci ho provato pensando che negli ultimi giri la cosa avrebbe premiato rispetto ai piloti in pista con la soft. Avevo invece davvero poco grip e faceva decisamente più freddo rispetto alle prove. In ogni caso, ho recuperato qualche posizione e tanti dati per capire. Ci manca qualcosa, ma lavoriamo sodo per la gara di domani”.
Dati messi nel sacco e posizioni comunque scalate, con una quattordicesima piazza che da una parte non ha un grosso peso, ma dall’altra racconta tempi in linea con quelli che hanno lottato al vertice. Segno che Luca Marini c’è e che – con quel profilo lì da pilota calcolatore e distante dall’istinto puro – nel GP di oggi il suo potrebbe essere un nome da tenere d’occhio. Soprattutto perché di lui ultimamente s’è parlato anche in chiave mercato, addirittura accostandolo a Pramac. “Io non ho ancora firmato” – ha detto in conferenza stampa. Ma è chiaro che a mancare è solo la formalità e che il futuro del numero 10 è nella squadra di Tavullia, con Marini che, però, non nasconde di avere lo stesso obiettivo di Marco Bezzecchi: convincere Ducati a dargli una moto del team ufficiale. “Sono un pilota come gli altri e sto ancora valutando cosa fare per il prossimo anno, ma il team e io vogliamo la stessa cosa”.