Tornato nel motomondiale non più in sella bensì al vertice del team Sterilgarda Max Racing di Moto3, Biaggi ha le idee chiare oggi come le aveva quando correva. Consapevole che il campionato al via nel weekend dal Qatar sarà estenuante per le sue 21 gare, il romano ha comunque due obiettivi importanti. Innanzitutto far crescere i suoi ragazzini Ayumu Sasaki e Johan McPhee, in secondo luogo vincere almeno un GP.
Il 2022 però sarà anche il primo anno senza Valentino Rossi. Un’assenza che non sembra spaventare il rivale di una vita. “Ha rappresentato molto per il nostro mondo, ma quando si accenderanno i motori tutti saranno entrati mentalmente in una nuova era”, il suo commento.
Nessun vuoto quindi, solo un normale passaggio storico: “Le moto hanno continuato ad esistere anche dopo ritiri importanti”.
Eppure, raccontando il duello vissuto con il pesarese in stile Senna-Prost o Coppi-Bartali, il 50enne, ben disposto ad una pizzata con il Dottore, appena diventato papà, rivela un pizzico di nostalgia per quel periodo. “Abbiamo diviso l’Italia, acceso passioni. E’ stato tutto molto bello e intenso anche se con tensione eccessiva”.
il quattro volte iridato nella classe 250 ha però un rimpianto.”Avrei voluto conquistare il titolo nella 500, però poi mi sono rifatto in SBK dove dicevano che la mia guida pulita non era adatta".
Facendo poi il toto MotoGP, Biaggi punta tutto sul campione in carica Fabio Quartararo, anche se non esclude sorprese da parte del ducatista Pecco Bagnaia. “Potrebbe essere il campionato della svolta. E occhio anche a Martin”.
Eletta la Yamaha come la moto da battere e l’Aprilia come sorpresa, per quanto riguarda il campionissimo Marc Marquez mostra dei dubbi. “Il talento non evapora, ma quanto terrà fisicamente?”, la domanda condivisa un po’ da tutti.
Infine, dopo aver elogiato le donne della sua vita, dalla mamma, alla sorella, alle compagne, e aver rivolto un pensiero all’amico scomparso Fabrizio Frizzi, il ricordo di un test disputato al volante della Ferrari nel 1999.“Andò bene e mi offrirono un sedile in Sauber per fare una stagione di apprendistato prima di passare alla Rossa, ma io rifiutai perché non volevo lasciare le due ruote”.