Cinque milioni di euro. Un centro da 15 ettari nei pressi di Bologna. Un nome, “Dogtopia”, che suona più americano che altoatesino. E al centro Jannik Sinner. Sì, è questa la notizia gira: il numero uno del tennis mondiale avrebbe finanziato la nascita di un rifugio d’avanguardia per cani maltrattati e abbandonati. Eppure, verificando, non c’è alcuna conferma ufficiale. Nessun comunicato. Nessuna dichiarazione. Solo un post Instagram partito da un sito, Luxury Blog, che parla esplicitamente di una “conferenza stampa” mai documentata. L’entusiasmo, però, ha fatto il resto. L’idea che Jannik voglia anche costruire un’oasi per cani traumatizzati ha mandato evidentemente tutti in tilt. Secondo Luxury Blog, Sinner avrebbe investito di tasca propria 5 milioni di dollari per fondare Dogtopia, un “rifugio, centro di recupero e luogo d’amore”, con assistenza veterinaria h24, percorsi educativi per bambini e un piano di adozioni assistite. “I cani mi hanno insegnato il valore della lealtà e dell’amore incondizionato”, avrebbe detto, “questa è la mia maniera di restituire ciò che lo sport mi ha dato”. Dichiarazioni che però non sappiamo da dove provengano.

A oggi, non risulta che “Dogtopia” esista davvero in Italia, né che Sinner abbia registrato alcuna società o fondazione con quel nome. Eppure, qualcosa di vero, almeno in parte, potrebbe esserci. Perché l’amore di Jannik per i cani è noto. Lo ha raccontato lui stesso al Roland Garros, in un video diventato virale: “Io li amo, non ne abbiamo mai avuto uno. Sono fedeli, leali, provano anche ad ascoltarti a volte”, diceva sorridendo, mentre uno di loro mordicchiava una palla. “Mi piacciono molto gli animali, e i cani in particolare. Non so se prenderei mai un cane mentre sono ancora nel circuito, perché bisogna dedicargli tempo. Dopo sicuramente”. Il tennista è consapevole del fatto che viaggiare per 11 mesi l’anno non si concilia facilmente con la gestione di un animale: “Non è facile per un tennista avere un cane, ma sono sicuro che si può trovare un modo”. E infine, l’appello: “Hanno bisogno di una casa”. È forse proprio da questo video e da quel messaggio che qualcuno ha costruito una narrazione più ampia, dando per scontato che l’impegno con i cani si fosse già trasformato in un progetto concreto. E così Dogtopia è diventato virale, nonostante non ci sia una prova concreta che ne attesti l’esistenza. Un caso di entusiasmo collettivo? Una fake news? O un progetto reale che Jannik non ha ancora voluto pubblicizzare? Difficile dirlo. Di certo, se davvero esistesse, Dogtopia sarebbe uno dei centri animalisti più grandi e avanzati d’Europa.