Nelle FP1 del Sachsenring, Germania, l'intero plotone della MotoGP è sceso in pista nei minuti finali con una coppia di gomme soffici. Un time attack disperato per tentare l'accesso diretto alla Q2 di domattina e per non farsi cogliere impreparati dalle gocce di pioggia, che - secondo i bollettini meteo - dovrebbero cadere nel primo pomeriggio sui colli della Sassonia. In casa Yamaha, Fabio Quartararo ha centrato l'obiettivo: sesto tempo finale a tre decimi dal leader Johann Zarco. Franco Morbidelli, diversamente, non è riuscito a staccare un biglietto per la top 10. Il numero 21 ha dovuto rinunciare alla simulazione di qualifica per una brusca chiusura d'avantreno in approccio di curva 11, quando ormai mancavano pochi minuti alla bandiera a scacchi. Anche El Diablo, nel corso del suo ultimo tentativo, si è ritrovato nel ghiaione. L'avantreno della Yamaha ha abbandonato il francese all'ingresso del rampino a destra dopo il rettilineo dei box. Franco e Fabio, a pochi secondi di distanza, si sono rialzati impolverati dalle vie di fuga del Sachsenring. Entrambi, dopo aver alzato leggermente il capo, si sono guardati attorno sconsolati. Come a dire: "Che facciamo qui?".
I problemi della M1 non cambiano, ma sembrano amplificarsi. Difficoltà in accelerazione, nei sorpassi. Inferiorità nella velocità di punta e mancanza di aderenza in configurazione qualifica con poca benzina e mescole soft. L'atmosfera, tra le pareti blu dei box del Team Monster Energy Yamaha, è invece sempre più pesante. Fabio Quartararo non ha nascosto di rimpiangere la M1 del 2019, ammettendo recentemente di essere tornato ad un setting del 2021 per ritrovare un minimo di confidenza in sella. Anche Franco Morbidelli, probabilmente, tornerebbe volentieri alla Yamaha A-Spec del 2019 con cui, nel 2020, si laureò vicecampione del mondo, indossando i colori dell'allora Team clienti Petronas. È chiaro, ormai, come i piloti Yamaha guardino indietro, attorno a sé, ma difficilmente avanti. Perché le prospettive future, viste le involuzioni degli ultimi tempi, sono tutt'altro che rosee. Alla domanda "Che facciamo qui?", però, Franco sembra restare più tranquillo di Fabio. Il motivo è semplice: per il futuro più prossimo - stagione 2024 - Morbidelli ha più alternative di Quartararo.
"La priorità per il 2024 è la Yamaha, il team in cui sono adesso, però per avere più informazioni sul mio futuro dovreste chiedere a Lin Jarvis o a Maio Meregalli" - ha affermato Franco nel giovedì del Sachsenring ai canali ufficiali della MotoGP. Di controblazo, Meregalli ha risposto: "Con Franco non abbiamo ancora deciso, da qui alla pausa estiva ci sono altre due gare che ci aiuteranno a farlo. Dopodiché a luglio valuteremo tutto e capiremo il da farsi, abbiamo una lista di piloti in mente e sicuramente in questa lista c'è anche Morbidelli". Subito dopo, però, Franco ha incalzato: "Con il mio manager Gianluca Falcioni abbiamo sicuramente un piano B e un piano C per provare a restare in MotoGP". Il piano B di Morbido, a questo punto, sarebbe il Team Mooney VR46. Sia Uccio Salucci che Pablo Nieto, infatti, hanno confermato che sarebbero felici di accogliere Franco in giallo. L'italo-brasiliano - in caso di traferimento di Marco Bezzecchi in Pramac nel 2024 (eventualità che prevederebbe un ulteriore cambio di sella da parte di Jorge Martin o di Johann Zarco) - sarebbe la prima scelta per il team di Valentino Rossi. Tutto il gruppo VR46 sembra essere convinto che Franco Morbidelli, con una Desmosedici tra le mani, possa tornare a giocare per vittorie e podi. Il piano C? Mauro Sanchini in telecronaca Sky, nel venerdì mattina del Sachsenring, ha lanciato la suggestione Morbidelli-Aprilia. Una soluzione che, dal punto di vista contrattuale, sarebbe complicata da realizzare, poiché i quattro piloti di Noale (Maverick Vinales, Aleix Espargaró, Raul Fernandez e Miguel Oliveira) andranno in scadenza a fine 2024. Le firme sui contratti però - la storia del motociclismo insegna - non sempre sono indelebili. Per Franco Morbidelli, infine, non andrebbero escluse le strade che portano alla Ducati di Gresini Racing, che dovrà scegliere se rinnovare Alex Marquez e Fabio Di Giannantonio al termine di questa stagione.
Se Franco Morbidelli dispone di un ventaglio piuttosto ampio di alternative per il futuro imminente, Quartararo deve fare i conti con un 2024 dal copione già scritto. El Diablo ha già firmato con Iwata per la prossima stagione, davanti a sé vede un altro anno e mezzo in sella alla M1, con tutti i rischi e i limiti annessi. Mentre Morbidelli può permettersi di giocare con lo scarso potere contrattuale di Yamaha ("Siamo sicuri che io voglia restare?", ha insinuato Franco con sapiente tono pungente, dopo il decimo posto del Mugello conquistato davanti al compagno di squadra), Quartararo può solo sperare che in Giappone, dalle parti di Iwata, scatti un'improvvisa rivoluzione tecnica e progettuale. Cambiamenti radicali, già invocati da Valentino Rossi anni fa, che ad oggi non sono ancora stati attuati.