Livio Suppo ci ha provato. Voleva regalare agli appassionati un magico ritorno di Danilo Petrucci in MotoGP a Misano Adriatico oppure – come piano di riserva – concretizzare l’esordio nella top class dell’ottimo Axel Bassani, che con una Ducati clienti in Superbike sta dimostrando personalità e grandi doti di guida. Borgo Panigale, però, si è imposta; non vuole che due dei suoi piloti di punta delle altre categorie (Petrucci si sta giocando il titolo nel MotoAmerica) perdano di vista i rispettivi obiettivi stagionali per disputare una sostituzione in MotoGP, per di più in sella ad un’altra moto. La Suzuki - orfana di Joan Mir in vista di Misano a causa della frattura alla caviglia destra rimediata dal maiorchino in Austria – si è così trovata completamente scoperta.
Uno stop forzato di due settimane del campione del mondo 2020, sommato all’infortunio del collaudatore ufficiale Sylvain Guintoli nella 8 ore di Suzuka, è stato sufficiente per catapultare la Suzuki in crisi di personale piloti. La Casa giapponese, infatti, non solo abbandonerà la MotoGP a fine 2022, ma non è nemmeno iscritta ad altre competizioni di rilievo: Suzuki è assente sia dalla Superbike che dal MotoAmerica. L’unico campionato, su pista, al quale le moto di Hamamatsu partecipano è l’Endurance giapponese. E proprio da lì è stato prelevato Kazuki Watanabe. Il 31enne ha conquistato il terzo gradino del podio nella 8 ore di Suzuka e sostituirà Joan Mir nel Gran Premio di San Marino e delle Riviera di Rimini.
Con tutto il rispetto per Watanabe - pilota di rilievo nell’endurance - risulta difficile credere che la sua esperienza in MotoGP a Misano possa portarlo a qualcosa di diverso da un’ultima posizione nella solitudine più totale. Il giapponese ha sempre corso nelle gare di durata, ad eccezione dell’esordio nel Motomondiale realizzatosi in un lontano GP del Giappone del 2008 in 250cc. Ritrovarsi per la prima volta in sella ad una MotoGP, su un tracciato europeo, nel traffico frenetico di 24 piloti velocissimi che hanno fretta anche nei primi minuti del turno di venerdì mattina, sarà molto complicato per Watanabe. E, presumibilmente, potrebbe non essere così piacevole, oltre che pericoloso. Con certezza – invece - si tratterà di una sostituzione inutile per la Casa di Hamamatsu che, siccome abbandonerà la griglia di partenza della MotoGP tra qualche mese, non necessita di testare con Watanabe eventuali sviluppi. Questo grigiume, oltretutto, stride particolarmente con Misano - Gran Premio dai mille colori - dove il pubblico avrebbe sicuramente gradito qualcosa di diverso rispetto ad una scelta talmente insipida. L’unico a beneficiare di questa decisione sembra essere Toshihiro Suzuki, gran capo dell’omonima azienda, che sarà presente nel paddock del circuito intitolato a Marco Simoncelli. Il patron, prima di lasciare la MotoGP, vuole vedere dal vivo un connazionale in sella alle sue moto. Contento lui…