Lo sport definisce gran parte di un uomo, di una persona. Franco Morbidelli non ha dubbi su quale sia la sua formazione e nella prima puntata della videointervista realizzata per Dainese ha spiegato il suo rapporto con lo sport. “E’ qualcosa che amo visceralmente – ha spiegato – a volte mi ritrovo a passare ore a guardare partite di Curling. Mi piacciono tutti, seguo ogni disciplina e credo che niente insegni quanto lo sport, al di là del livello a cui è praticato. Insegna anche ad essere libero. Poi, è chiaro, il motorsport è la mia vita e mi ha dato tutto, dal regime alimentare al modo di rapportarmi agli altri. Tant’è che spesso mi chiedo chi sarò quando non sarò più uno sportivo”.
E’ solo uno dei passaggi di “Franky’s Cave”, la prima puntata della lunga videointervista realizzata, appunto, da Dainese e pubblicata sul canale ufficiale della nota azienda di abbigliamento tecnico. Morbidelli ha aperto le porte del suo personaggio, generalmente molto introverso e particolarmente timido, ma anche della sua “Morb-Caverna” (è così che ha definito il capannone in cui custodisce le sue moto, le sue tute e tutti i suoi ricordi più significativi). Dodici minuti intensi, ricchi di contenuti, che raccontano un ragazzo ben distante dall’immaginario del pilota che rischia la pelle ogni fine settimana in barba a ogni regola sociale e rispondendo solo al su istinto. “Non mi sono avvicinato al motociclismo perché è pericoloso, anzi ringrazio la sorte per essere diventato un pilota in questi anni piuttosto che negli anni ’70, quando la posta in gioco era decisamente troppo alta”.
Anche perché non ha mai pensato a niente di diverso dal diventare un pilota: “Toglietemi i mondiali, toglietemi le vittorie, ma non toccatemi le moto. Le ho incontrate da piccolissimo e non sono più sceso. Le due ruote sono la mia vita, ma comunque adoro i motori in generale”. Come vorrei essere visto: “Come un bravo ragazzo e come un bravo pilota che ha imparato, soprattutto da Valentino Rossi, ad andare sempre avanti”.