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Lai Chi Wai, la Torre Nina di Hong Kong e una "storia su ruote" tra destino e ostinazione

18 gennaio 2021

Campione di arrampicata e primo vincitore di un X-Game, Lai Chi Wai si è trovato ad un bivio: piangere per la parte del corpo su cui non poteva più contare dopo un incidente d'auto, oppure puntare tutto su quello che restava per avvicinarsi ancora al Cielo

E’ di uomini su ruote che ci piace raccontare. Anche quelli che le ruote non le hanno mica scelte, ma se le sono trovate imposte dal destino, come Lai Chi Wai, l’uomo che qualche giorno fa ha dato l’ennesima dimostrazione che l’unico vero comandamento a cui obbedire sempre è la passione. Insieme alla forza di crederci e al coraggio di provarci. Uno, insomma, come Alex Zanardi, come tanti nel motorsport e nello sport in genere, che hanno dovuto fare i conti con una sorte maledetta, ma che non gliel’hanno data vinta arrendendosi, ma rilanciando.

E’ proprio dal mondo dello sport che Lai Chi Wai veniva: campione in Cina di arrampicata su roccia e primo vincitore al mondo negli sport estremi dell’X-Game. Uno, insomma, che con la vita ci giocava, facendosi ubbidire da ogni singola terminazione nervosa del suo corpo. Fino al 2011, quando un incidente d’auto l’ha costretto su una sedia a rotelle.

Un colpo durissimo, di quelli che risultano devastanti per tutti e ancora di più per chi non aveva certo una vita sedentaria, poco avvezza al rischio, al movimento, alla sfida. Seduto nel corpo, ma non nella testa e nel cuore. Perché quel ragazzo cinese ha preferito fare i conti con ciò che gli era rimasto: la passione, appunto, e quella parte del corpo che riusciva ancora a dominare e ad allenare. E si è messo al lavoro.

Nel 2016, a cinque anni esatti da quell’incidente automobilistico, ha tenuto col fiato sospeso mezzo mondo, diventando una sorta di eroe in Cina, per aver voluto celebrare quel triste anniversario con una impresa storica:  scalare Lion Rock su una sedia a rotelle. Ora l’ha fatto di nuovo, dopo dieci di anni (o giù di lì), scegliendo questa volta un edificio simbolo di Hong Kong: la Torre Nina. Per 250 metri verso il cielo, con la sua sedia a rotelle, la forza della mente e delle braccia e un sistema di corde che lui stesso ha messo a punto per rendere l’arrampicata uno sport accessibile anche a chi non riesce neanche a camminare.

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