Carattere, grinta, forza e una missione finalmente compiuta. Ad Abu Dhabi Lando Norris è campione del Mondo, con una gara corsa al limite dall’inizio alla fine. 58 giri sotto pressione, con Max Verstappen davanti e l’ombra della Ferrari di Charles Leclerc alle spalle, sempre. Una situazione da incubo, la peggiore che potesse verificarsi dopo che, a metà del primo giro, Oscar Piastri l’ha affiancato all’esterno e l’ha sorpassato, senza indugi. Da quel momento è toccato guardare negli specchietti, consapevole che qualsiasi sbavatura avrebbe avuto un peso enorme. Eppure, è proprio in quegli stessi attimi che ha dimostrato di meritarsi il Mondiale, realizzando il sogno che rincorreva sin da bambino. È stato perfetto anche quando le cose si sono messe male al rientro dopo il primo pit-stop, davanti a Leclerc e Russell ma dietro a una fila infinita di vetture da dover sorpassare.
Facile in una gara qualunque, difficilissimo se davanti c’è il tuo rivale pronto ad approfittare di qualsiasi sbavatura. Per la McLaren è stata una chiamata necessaria, ma al limite. E a Norris è servito coraggio per passare tutti a suon di doppi sorpassi e staccate al limite, nonostante un margine di errore pari a zero. Un titolo iniziato ad accarezzare dopo il sorpasso su Tsunoda, durissimo in difesa come la Red Bull gli aveva chiesto: lo ha sbattuto fuori pista, ma Lando ha tenuto giù ed è passato. Una manovra azzardata per entrambi, tant’è che un attimo dopo Red Bull ha accusato l'inglese di aver sorpassato fuori pista, McLaren il giapponese per una difesa oltre il limite. Investigati entrambi, fino alla decisione finale arrivata quattro giri dopo: 5 secondi per Yuki, nulla per Lando.
Da quel momento in poi c’è stata la gestione, forse contando i giri a uno a uno fino alla bandiera a scacchi. Un attimo sognato per 26 anni e celebrato con le lacrime e le mani fuori dall’abitacolo, salutando tutti: “Grazie ragazzi, o mio dio. Abbiamo fatto la storia. Grazie ragazzi, grazie”. Emozioni forti, le stesse che ha trattenuto per una stagione intera. Nel giro di rientro va piano, si concede ai donuts e, una volta arrivato davanti al cartello World Champion, si tira su dalla vettura, alza le braccia al cielo prima di correre verso mamma Cisca e papà Adam. Li abbraccia, poi dà il cinque a tutti quanti: alla sua squadra, a un Max Verstappen che ci ha provato fino alla fine e agli altri piloti, quelli che quest’anno ha battuto.
È la sua vittoria, quella che a metà di questa stagione sembrava lontanissima: poi la gara della svolta, in Olanda, paradossalmente dopo un ritiro e uno zero che sembrava potesse pesare come un macigno. Da quel momento in poi, però, ha dimenticato la fragilità sportiva che più volte aveva fatto vedere ed è diventato il miglior Lando mai visto, in qualifica, in gara, nella gestione in pista e in tutto ciò che spesso l’aveva fatto dubitare di sé stesso. Ha vinto, ha recuperato, ha sorpassato Piastri in classifica e ha gestito il vantaggio, fino all’ultimo giro di questo Mondiale.
Un titolo meritato e vissuto sull’onda delle emozioni, forti: negative all’inizio di questo 2025, sempre in lotta con una McLaren veloce ma per lui imprevedibile, grandiose da quel ritiro in poi. E lo ha sottolineato lui stesso dopo la cerimonia del podio, sorridente come mai era stato in questa stagione: “È incredibile, surreale. Sognavo questo momento da tantissimi anni. In un anno come questo ci sono tanti alti e tanti bassi, ma nulla di tutto questo conta se cerchi di finire in vetta e ci riesci. Ho avuto un team incredibile, che ha vissuto con me tanti momenti non solo quest’anno, ma negli ultimi sedici o diciassette. Le mie prestazioni migliori questa stagione sono arrivate quand’era necessario, nella seconda parte di annata. È lì che ho tirato fuori il meglio di me e ho dimostrato quanto valgo. Sono riuscito a recuperare il distacco. Sono fiero delle persone accanto a me, vi voglio bene tutti. Tutto questo è per mia mamma e per mio papà”.
Sarà la sua notte, dopo tante insonni. E sul podio, da solo, continua a godersi gli applausi, le sue emozioni, quella coppa alzata e rialzata continuamente e quel We are the Champions in sottofondo. Perché oggi, dopo una stagione straordinaria, prima di diventare il nuovo campione di Formula 1 ha dimostrato a sé stesso il suo valore, la sua forza, spesso da lui messa in dubbio dopo gli errori, quelli che avevano fatto dubitare in tanti. Stavolta non ha sbagliato, ha vinto. E lo ha fatto da campione vero.
Lando Norris, World Champion.