Un’altalena di prestazioni, oltre che di emozioni. È difficile descrivere diversamente l’inizio di Mondiale di Lando Norris, che dopo gli errori della scorsa stagione si diceva pronto a prendersi la F1, se non fosse che finora la differenza l’ha fatta Oscar Piastri, che al terzo anno insieme alla McLaren sembra pronto a fare il grande salto. Vince spesso e quando non lo fa porta a casa il massimo, caratteristica che lo ha sempre contraddistinto, mentre Lando lotta soprattutto con sé stesso, perché di errori anche quest’anno ne ha commessi tanti. E non è servito nemmeno tornare a vincere dominando, perché dopo Monaco nulla è cambiato. Un copione già visto e rivisto, come sottolineato dall’ex team principal della Haas Gunther Steiner, che interrogato sul tema non ha usato giri di parole, come sempre.

"La lotta per il Mondiale non esiste" ha affermato l’americano al podcast Red Flags. "Penso che sia stato un vero errore (quello di Montreal) e Lando lo ha ammesso, ma non si possono fare cose del genere se si vuole vincere un campionato del mondo. E per questo credo che non vincerà il titolo. Sapete che stimo molto Lando, ma in queste situazioni perde sempre la testa". Ma non è tutto, perché secondo Steiner visto quanto successo in pista presto la McLaren sarà costretta a cambiare approccio, evitando di lasciare i due liberi di lottare in pista: "Credo che faranno anche questo, ma forse non pubblicamente. A un certo punto dovranno, perché come abbiamo potuto vedere la McLaren non era più la macchina dominante in Canada. Bisogna iniziare a fare attenzione a chi arriva e bisogna pensare a tutto. Ovviamente hanno un ottimo vantaggio nella classifica costruttori, ma anche l'anno scorso la Red Bull era in testa e la McLaren stava arrivando, quindi devono stare attenti".

Un vantaggio che, però, si sarebbe potuto assottigliare ancor di più se a Montreal la fortuna non avesse baciato Piastri e la sua MCL39, senza alcun danno nonostante il forte impatto provocato dall’errore ingiustificabile di Norris, che il compagno lo ha centrato in pieno: "Sono stati fortunati che Lando non abbia fatto fuori Oscar, perché in una circostanza normale, se hai una gomma a terra, è così. Non so come sia potuto accadere che non si sia danneggiato nulla". È diretto, così come negli anni ha imparato a farsi conoscere, per quella che nel paddock sembra essere sempre più una verità: tra i due a stupire è stato Piastri, consistente e lucido in pista, oltre che capace di sfruttare al meglio i punti di forza della McLaren, la più competitiva tra le vetture ma comunque non sempre perfetta. Lando invece ha faticato troppo spesso, persino quando alla bandiera a scacchi è passato per primo: la velocità pura non manca, ma in un campionato tirato come questo non basta. Serve consistenza, che finora l’inglese non ha mai avuto. Ad attenderlo c’è l’occasione della vita, per conquistare quel tanto sognato primo titolo Mondiale, ma per vincere serve una reazione decisa e il tempo stringe. Sono passate solo dieci gare, eppure sembra quasi un "ora o mai più".
