Un avvio deludente, perché le prime dieci gare di Lewis Hamilton con la Ferrari sono state tutt’altro che semplici, tra incomprensioni con il muretto e qualche problema di troppo nonostante tutto fosse cominciato nel migliore dei modi. Doveva essere il binomio dei sogni, quello del pilota e della squadra più vincenti della storia, ma finora così non è stato e i dubbi hanno iniziato a circolare, perché un Sir Lewis così in difficoltà non lo si era mai visto. Taciturno, spesso a testa bassa e con aria quasi scocciata: sembra assente, eppure c’è chi come Toto Wolff creda sia solo questione di tempo prima di rivederlo sorridere e vincere, perché non si può dubitare di uno come lui, mai.

“Non darei mai per spacciato Lewis Hamilton” ha dichiarato l’austriaco al podcast Hot Pursuit di Bloomberg, dopo che con l’inglese la storia della Formula 1 l’ha scritta e riscritta a suon di Mondiali. “Non si disimpara a guidare velocemente. Solo nel 2021 è stato grandioso. Con il cambio regolamentare è andato un po’ più in difficoltà, ma le sue prestazioni sono ad un livello davvero alto”. Poi, il team principal della Mercedes ha spiegato che, nonostante la grande esperienza di Sir Lewis, scoprire un mondo completamente nuovo come quello della Ferrari è un qualcosa che richiede tempo: “Cambiando team non perdi improvvisamente le tue qualità. Tutti hanno bisogno di un periodo di adattamento, c’è una macchina diversa e un diverso DNA per la guida della macchina, un nuovo gruppo di ingegneri con cui iniziare a lavorare insieme. Poi è un team completamente italiano e lui è un inglese paracadutato lì”.
È chiaro, mettendo a tacere le voci che di fine settimana in fine settimana tornano a farsi grosse non appena ce n’è l’opportunità e dimenticando come in Cina, con una SF-25 in sintonia con le sue caratteristiche, erano arrivate una pole position e una vittoria schiaccianti. E poco conta che fossero valide solo per il format Sprint, perché quelli sono stati i primi veri lampi di Hamilton in rosso, capace di imporsi tanto sul giro secco quanto sul passo gara.

Parole di grande stima quelle di Toto Wolff, nonostante una separazione che nessuno avrebbe mai immaginato, soprattutto in casa Mercedes: Sir Lewis rappresentava tutto, dopo essere stato l’uomo dei record capace di riportare le Frecce d’Argento sul tetto del mondo e destinato a ricoprire il ruolo di ambasciatore una volta terminata l’avventura in Formula 1. Eppure, lontano dal paddock tra i due nulla è cambiato, a testimonianza di un legame che va oltre le battaglie in pista: “Ovviamente una persona come lui ti manca, ma siamo ancora amici stretti. Ci eravamo promessi questo, ma anche di essere duri in pista, senza usare i guanti, perché lo dobbiamo ai nostri team. Passiamo ancora del tempo insieme e viaggiamo insieme”. Entrambi hanno voltato pagina, non dimenticando però un passato pieno di successi, oltre che di momenti complicati affrontati insieme. Gli stessi che adesso sta affrontando Hamilton, perché l’entusiasmo visto al suo arrivo a Maranello sembra quasi svanito: serve migliorare e chissà che il primo grande pacchetto di aggiornamenti che porterà la Scuderia possa aiutarlo a tornare in alto, lì dove tutti avrebbero sognato di vederlo. C’è da aspettare l’Austria, che assomiglia sempre più a uno spartiacque per la stagione della Rossa e di Hamilton, perché così proprio non va.
