Scegliere solo sette monoposto tra tutte quelle che - in 70 anni di storia - hanno reso grande la Formula 1 è una impresa impossibile. Vincitrici iconiche ma anche grandi sconfitte, numeri due che valgono come i numeri uno o protagonisti di battaglie che vanno oltre i titoli mondiali. Noi ci abbiamo provato, selezionandone una per ogni decade, per celebrare un compleanno speciale come quello di questa domenica. Voi quali avreste scelto?
Alfa Romeo 158
La famosa Alfetta con cui Nino Farina si aggiudicò il primo campionato del mondo nella storia della Formula 1. Al suo fianco, con la stessa monoposto, iniziava a farsi vedere Juan Manuel Fangio, che chiuse la stagione al secondo posto. L’anno seguente Fangio conquistò il primo dei suoi cinque titoli iridati a bordo della naturale evoluzione della 158: l’Alfa 159. Due monoposto protagoniste della primissima Formula 1 e rimaste nell’immaginario collettivo come le bellezze antiche di un mondo in continua evoluzione
Lotus 25
Per gli anni 60 abbiamo scelto l’iconica Lotus 25, progettata da Colin Chapman. La prima monoposto in Formula 1 ad utilizzare il telaio monoscocca, un’idea avuta da Chapman scarabocchiando su un tovagliolo di carta mentre parlava dei possibili sviluppi delle monoposto. Simbolo di quelle intuizioni che - nella storia della Formula 1 - hanno sempre fatto la differenza, la Lotus 25 portò Jim Clark alla vittoria del mondiale nel 1963.
Ferrari 312 T2
La prima Rossa di questa classifica porta con sé una storia che va ben oltre i titoli mondiali e che negli anni è entrata a far parte della cultura pop legata al mondo della corse automobilistiche. La Ferrari 312 T2 fu la macchina su cui, nel Gran Premio del Nürburgring del 1976, Niki Lauda sfiorò la morte. Fu anche la monoposto con cui tornò a correre, solo 42 giorni dopo il rogo del Nürburgring, e fu quella che - l’anno successivo - lo portò a vincere il campionato del mondo del 1977. La stessa monoposto, negli anni ingentilita nelle forme, vide anche il debutto in Rosso di Gilles Villeneuve, nel 1978.
McLaren MP4/4
C’è solo una monoposto di Formula 1 che rappresenta gli anni 80 ed è la McLaren MP4/4 di Ayrton Senna e Alain Prost. La McLaren con cui Senna conquistò il suo primo titolo del mondo e la base per le successive monoposto con cui i due piloti si diedero battaglia, incendiando i campionati di quegli anni. Con la MP4/5 dell’anno successivo Prost si prese la rivincita sul brasiliano, che nelle due stagioni seguenti conquistò altri due titoli mondiali arrivando a quota tre. La monoposto che diede a Senna la possibilità di mostrare se stesso e che per questo resterà sempre legata alla mitologia di questo sport.
Williams FW14
La Williams di Patrick Head e Adrian Newey è espressione di quella superiorità assoluta che una monoposto di Formula 1 può avere sulle avversarie. Innovativa, con l’introduzione delle sospensioni attive, e super vincente. Nel 1993 infatti Nigel Mansell conquistò il titolo di campione del mondo a mani basse, grazie a questa Williams che sembrava “venire da un altro pianeta”.
La scuderia inglese è poi stata grande protagonista di tutti gli anni 90: con la morte mai del tutto chiarita di Senna, a bordo di quella FW16 che tanto problematica per il brasiliano, e poi con la vittoria dei mondiale nel 1996 e nel 1997 di Damon Hill prima e Jacques Villeneuve poi, a bordo delle rispettive FW18 e FW19. Gli anni 90 sono stati il decennio d’oro di una scuderia che ha segnato per sempre la storia di questo sport e che oggi, purtroppo, è ben lontana da quegli antichi splendori.
Ferrari F2004
La seconda Ferrari presente in questa classifica non poteva che essere lei. La monoposto che nel 2004 rese il mondiale di Formula 1 uno dei più noiosi di sempre. Per i tifosi della Rossa quella era la “bellissima noia” mentre per tutti gli altri si trattava di un dominio assoluto che tanto assomiglia al quello dell’Hamilton di quest’ultimo anno. Una macchina perfetta per un pilota perfetto: Michael Schumacher. Il punto massimo di un matrimonio che per anni ha fatto sognare i tifosi Ferrari e che ha reso eterno il successo di Schumi (ad oggi) il pilota più vincente di sempre.
Red Bull RB6
Una decade e solo due scuderie a farne da protagonista: Red Bull e Mercedes. Nonostante la tedesca di Lewis Hamilton abbia conquistato più mondiali, raggiungendo un dominio mai visto in passato, la Red Bull RB6 è una monoposto simbolo dei dieci anni appena conclusi.
La macchina che ha dato il via al successo di Sebastian Vettel e a quello della sua Red Bull e la prima di una lunga serie di monoposto perfette che hanno segnato gli ultimi dieci anni di questo sport. Le Mercedes di Hamilton e Rosberg, campioni del mondo nell'era post Red Bull, sono infatti il proseguo di un dominio assoluto che - partendo da questa RB6 - ha caratterizzato la storia di questa recente Formula 1.
Bonus: Racing Point RP20
Per la decade appena iniziata non è possibile scegliere una monoposto ma, se proprio dovessimo selezionarle una, sarebbe la Mercedes W11 che sta portando Lewis Hamilton verso la conquista del suo settimo mondiale. Una macchina che lo aiuterà a battere quei pochi record che ancora rimangono intatti nell'albo d'oro della Formula 1 e una Mercedes che è il mix perfetto di ingegneria, furbizia, velocità e adattabilità.
Ma per questa posizione bonus abbiamo scelto la sua sosia rosa: la Racing Point RP20. Perché le cose troppo perfette sono noiose e la Mercedes del 2020 è una macchina troppo perfetta per farci divertire. Quindi in un mondiale già deciso dopo appena quattro Gp la vera protagonista è lei: una macchina palesemente copiata, sanzionata, competitiva, divertente. Una monoposto che ha visto il ritorno di Hulkenberg in Formula 1 e il coronavirus di Perez, una monoposto che prestò diventerà Aston Martin e che - il prossimo anno - con ogni probabilità vedrà l'ingresso in squadra di Sebastian Vettel.
La RP20 è la novità di questo mondiale e per questo si merita un posto d'eccezione nella nostra classifica.